Tattoo giapponesi: la storia e i simboli più utilizzati

Tattoo giapponesi: la storia e i simboli più utilizzati

di Eleonora Gionchi

Eleganti e ricchi di significato, oggi i tatuaggi nipponici sono i più conosciuti e apprezzati. Dietro a ogni disegno, un riferimento simbolico tra forza e coraggio

Fiore di ciliegio, drago, tigre e samurai: i tattoo giapponesi riscuotono sempre molto successo e sono particolarmente affascinanti perché dietro a ogni disegno c’è sempre un significato.

Chiamati irezumi in giapponese, non hanno sempre goduto di grande stima nel paese del Sol Levante. Ripercorriamo la loro storia e capiamo quali sono i simboli più utilizzati nei tatuaggi giapponesi

La storia dei tatuaggi giapponesi

Fino al periodo Edo, dal 1603 al 1868, il tatuaggio in Giappone era mal visto, associato soprattutto al mondo criminale: i prigionieri infatti venivano marchiati, con un simbolo circolare sul braccio, così che la società potesse riconoscerli. A Hiroshima, addirittura, il tatuaggio era fatto sulla fronte e a ogni crimine commesso si aggiungeva una linea fino a completare la parola “cane”.

È quindi a partire dai primissimi anni del 1600 che i tatuaggi in Giappone iniziano ad assumere un nuovo significato: la pubblicazione di un romanzo classico, Suikoden, in cui tutti i personaggi erano tatuati ha permesso la diffusione dei disegni sulla pelle, grandi e sgargianti e nel corso del ‘700 molti incisori di stampe iniziarono a tatuare, trasformando quindi il tutto in arte.

Dopo il divieto imposto dall’occupazione americana, tra il 1945 e il 1952, oggi lo stile giapponese non solo è conosciuto nel mondo ma è anche considerato il più elegante.

Tattoo giapponesi: i simboli più usati

Sono molti i soggetti dei tatuaggi giapponesi, dai classici ideogrammi fino a disegni, ricreati anche su tutto il corpo, dal ricco significato. Tra i più diffusi ci sono i sakura, il fiore di ciliegio che è fiore nazionale nipponico e simbolo della caducità della vita: così come il fiore stesso è portato via dal vento primaverile, allo stesso modo volano via anche la gioventù e la bellezza, la fama e la ricchezza.

Altrettanto ricco di significato è la carpa che si rifà a un mito cinese che racconta di un gruppo di carpe che devono risalire la corrente fino alla sorgente del Fiume Giallo ma solo una la raggiungerà. La carpa è quindi simbolo di tenacia, risolutezza e coraggio.

Molto conosciuti sono anche i simboli di tigre e drago che sono tra loro complementari: il primo rappresenta il cielo e sono custodi del “gioiello che esaudisce i desideri”, la seconda invece è l’emblema della terra, protegge dai disastri naturali ed è simbolo di coraggio e potenza.

Personaggi come samurai, eroi e cortigiane sono ricreati invece perché ci si riconosce in loro, per le loro gesta e qualità; la particolarità dei volti femminili è che solitamente, nel periodo Edo, erano i ritratti delle donne più belle della città, cittadine, geishe o cortigiane che fossero e la leggenda vuole che chi si tatua il volto di una donna attirerà attorno a sé altre donne.

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