Artissima: il progetto JaguArt per supportare i giovani artisti italiani

Artissima: il progetto JaguArt per supportare i giovani artisti italiani

di Digital Team

Jaguar porta ad Artissima, la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, 10 giovani talenti con ‘Sustainable Revolution’

L’arte contemporanea torna a essere protagonista a Torino con Artissima, fiera internazionale che quest’anno arriva alla sua 28° edizione e che fino a domenica 7 novembre sarà all’Oval del Lingotto Fiere. Oggi sotto la direzione di Ilaria Bonacossa, questo importante appuntamento ospita artisti e gallerie provenienti da tutto il mondo e si distingue grazie alla sua identità, all’attenzione per la ricerca, alla dimensione curatoriale e al talent scouting. Infatti, tra i tanti progetti speciali, vi raccontiamo JaguArt, nato dalla partnership tra la casa automobilistica Jaguar e Artissima proprio con la volontà di supportare l’arte emergente: un vero e proprio Road Show nelle grandi città italiane alla ricerca di nuovi talenti nel campo delle arti visive.

10 città italiane, 10 concessionarie Jaguar, 10 gallerie d’arte contemporanea, 10 Accademie di Belle Arti sono state coinvolte, durante l’ultimo anno, in eventi e attività presieduti da giurie d’eccezione di curatori, galleristi e collezionisti che hanno selezionato i 10 giovani talenti finalisti che, oggi, partecipano al progetto espositivo collettivo Sustainable Revolution all’interno della fiera. I lavori presentati dagli artisti rimarcano il ruolo rivoluzionario dell’arte nell’attivare riflessioni su temi diversi e attuali, primo su tutti la sostenibilità che si pone anche al centro del percorso innovativo intrapreso da Jaguar negli ultimi anni per promuovere una mobilità futura sempre più green. Artissima è quindi la tappa finale di questo viaggio che ha attraversato l’Italia e che in questi giorni arriva a Torino, dove sarà possibile conoscere la ricerca e le opere dei 10 finalisti e votare il proprio artista preferito: il vincitore avrà la possibilità di presentare una mostra personale negli spazi di Skyway Monte Bianco, la “galleria” più alta d’Europa.

Vi presentiamo i dieci protagonisti del progetto Sustainable Revolution: Matteo Pizzolante, Luca Arboccò, Francesco Tagliavia, Camilla Gurgone, Boris Contarin, Stefano Giuri, Marco-Augusto Basso, Teresa Gargiulo, Camilla Riscassi, Federica Francesconi.


JaguArt x Artissima

Matteo Pizzolantedi Milano, è nato a cavallo tra l’era pre-digitale e quella dell’iperconnessione, utilizza immagini digitali e software come strumenti per rappresentare e descrivere lo spazio in modo più ampio e stratificato. Ad Artissima presenta Silent Sun, 2021, una cianotipia su cartongesso, con profili in acciaio e alluminio (5 x 80 x 140 cm).

Luca Arboccò, di Torino, partendo dallo studio della pittura e dei codici linguistici dell’arte, porta avanti un’indagine approfondita che coltiva contemporaneamente da pittore e da studioso. Espone L’osservazione dei corpi celesti, 2021, una stampa su plexiglass, alluminio (85,3 x 54,2 x 5,5 cm).

Francesco Tagliavia, di Catania, è un eclettico e sperimentatore che lavora spaziando tra regia cinematografica, fotografia, grafica e design di moda, per osservare come l’umorismo, la malinconia, la tristezza e la comicità riescano universalmente a innescare ricordi e narrazioni capaci di muovere le riflessioni più intime. Presenta Glomerated #1, #2, #3, 2021, opere create utilizzando scarti di tessuti differenti (40 x 60 x 7 cm).

Camilla Gurgone, di Roma, è affascinata dal comportamento della mente umana e dal meccanismo del ragionamento comportamentale nei riguardi delle scelte e delle decisioni; quindi ha iniziato a concentrarsi sui tentativi di evasione dal prendere una scelta, optando per vie più semplici. Espone Metodologia dell’imbroglio – bigliettini, 2021, una ceramica smaltata con fotoceramica, articoli da cancelleria, gesso (dimensioni variabili).

Boris Contarin, di Venezia, si esprime attraverso una pratica che trova le sue radici nell’amore per la ricerca, in particolare gli studi di filosofia estetica. Per realizzare i suoi lavori l’artista utilizza il pensiero comparativo, prendendo in esame concetti che si somigliano e mettendoli a confronto. Ad Artissima presenta Erscheinung, 2021, un’installazione, che comprende packaging, cemento e un video su smartphone (dimensioni variabili).

Stefano Giuri, di Firenze, presenta un’opera che fa parte di una serie che conta un video e una serie di fotografie che raccontano la strana serata di due busti del secolo scorso. In licenza temporanea dalle collezioni d’una galleria d’arte, i due bronzi trascorrono alcune ore all’autoscontro, in un cortocircuito tra tradizione classica e cultura pop che fa riflettere. The Bad King, 2021, è una stampa inkjet su carta (70 x 100 cm).

Marco-Augusto Basso, di Genova, indaga la carica seduttiva che la vicinanza tra diverse tipologie di oggetti esercita sull’osservatore. L’artista ritiene infatti che gli oggetti conducano verso direzioni imprevedibili che non possono essere totalmente controllate. In fiera espone La Rivoluzione è la rivoluzione, 2021, una scultura creata con roccia lavica delletna, vetro, gesso alabastrino, legno di noce e ottone (145 x 80 x 80 cm).

Teresa Gargiulo, di Napoli, partendo da un piccolo frammento di quotidiano scoperto per caso, indaga su una sperimentazione linguistica che pone l’accento sulle possibilità di trasformazione della lingua, intesa come un materiale plasmabile da cui partire per arrivare a una forma altra. Espone Ruenmp: how to build it, 2020, una stampa su carta, gessetto, sacchetto ermetico in pp trasparente (20×13 cm).

Camilla Riscassi, di Bologna, si focalizza sulla ricerca poetica dell’identità, emotiva e personale. L’opera in mostra, Temo sia un addio, 2021, nasce da un gesto violento compiuto dall’artista su una serie di diapositive, in cui l’azione di appropriazione e distruzione compiuta su queste immagini apre a una duplice riflessione. Si presenta con una stampa digitale su carta fineart hahnemühle photorag, ultra smooth montata su dibond (105 x 70 cm).

Federica Francesconi, di Brescia, interroga lo spettatore evocando realtà sospese, invisibili ma concrete, attraverso le sue opere pittoriche eteree e minimali, con una carica misteriosa e seduttiva, come Untitled, 2021, che sembra rappresentare le ombre di un albero su una tela di lino grezzo, ma “Quella (la tua ipotesi) non solo non è giusta; non è nemmeno sbagliata”. Olio su tela (140 x 100 cm).