Rimadesio: riprogettare il futuro sulla propria storia
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Rimadesio: riprogettare il futuro sulla propria storia

di Paolo Briscese

Davide Malberti, Ceo di Rimadesio, ci racconta i cambiamenti in atto in un settore in continua evoluzione

Nata nel 1956 come impresa artigianale specializzata nella lavorazione del vetro, Rimadesio è oggi una delle aziende di arredamento italiane tra le più apprezzate al modo. Un successo che risiede nella sua straordinaria capacità di intercettare le evoluzioni degli stili e dei gusti dei consumatori, frutto di ricerca continua e innovazione tecnologica secondo un approccio green. Davide Malberti, Ceo dell’azienda brianzola, ci racconta i cambiamenti in atto.

La crisi globale ha investito anche il settore dell’arredo. Come state affrontando la ripresa?

Il 2020 è stato un anno complesso per tutti. Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a chiudere in pareggio. Dal punto di vista organizzativo abbiamo optato per lo smart working laddove possibile, mentre i dipendenti in fabbrica sono stati ridistribuiti negli ampi spazi produttivi, rispettando le norme vigenti. In questo momento ci stiamo concentrando molto sul prodotto e stiamo cercando di privilegiare il servizio ai clienti. Dallo scorso maggio il nostro settore registra grande vivacità e questo ci lascia bene sperare.

Molte aziende di settore stanno facendo scelte sempre più eco-friendly. Vale lo stesso per voi?

Le nostre scelte sostenibili risalgono agli anni Novanta, ovvero agli anni in cui abbiamo puntato su processi produttivi green e su materiali riciclabili come vetro e alluminio. Diventare un’azienda sostenibile è un processo graduale che richiede del tempo e ha diverse implicazioni. Oggi utilizziamo vernici ecologiche e imballaggi green, ci affidiamo a tecnologie 4.0. e utilizziamo energia solare prodotta dai nostri impianti fotovoltaici. Per il futuro abbiamo previsto numerosi investimenti per essere sempre più rispettosi dell’ambiente.

Come sono cambiate le esigenze abitative alla luce dei cambiamenti in atto?

Il distanziamento sociale ha cambiato le nostre vite e ci ha costretti a riformulare il modo in cui viviamo e organizziamo gli spazi in funzione di una nuova quotidianità. Di qui la necessità di convertire gli ambienti domestici in postazioni polifunzionali, di adeguare gli uffici alle mutate esigenze lavorative, secondo una riorganizzazione più intelligente e flessibile. Oggi gli spazi, soprattutto quelli domestici, diventano sempre più versatili e modulabili.

Courtesy Romadesio
Davide Malberti, Ceo di Rimadesio

L’autunno scorso nel vostro Headquarter a Giussano avete inaugurato lo spazio R-Academy.

È uno spazio immersivo e in continua evoluzione all’ interno del quale rivenditori, architetti e
cliente finale possono trovare risposta alle loro esigenze. È concepito come un unicum, dove trova spazio l’intero universo Rimadesio: dalle 259 finiture alle componenti progettuali, alla formazione tecnica attraverso strumenti multimediali.

Rimadesio ha una forte vocazione internazionale. In un contesto globale come il nostro ha ancora senso parlare di Made in Italy?

Tutto quello che è italiano, piace a livello internazionale, è innegabile. Chiunque nel mondo sogna di vestire, mangiare ed abitare italiano. Rimadesio incarna perfettamente i valori autentici del Made in Italy. La nostra produzione garantisce una qualità assoluta dei nostri prodotti e una manifattura di pregio. Dalla progettazione alla produzione, dalla ricerca dei materiali all’accostamento delle finiture, tutto riflette il gusto e il savoir faire italiano, che tanto ci invidiano in tutto il mondo.

Oggi stiamo assistendo ad una progressiva evoluzione del concetto di lusso. Come si traduce questo aspetto nella realtà Rimadesio?

Secondo la nostra visione, il lusso non è legato all’utilizzo di un particolare materiale o ad un’estetica prestabilita. Piuttosto è legato alla possibilità di poter offrire al cliente un prodotto unico, che consentq al consumatore finale di vivere un’esperienza esclusiva e personalizzata.

Che cosa vi aspettate dal 2021?

In uno scenario così imprevedibile è impossibile fare previsioni sul post-Covid. C’è in questo momento una necessità diffusa di contatto. Ci aspettiamo di poter tornare presto ad incontrare i nostri clienti in presenza per presentare loro le nostre novità di prodotto, perché nonostante i cambiamenti anche nel modo di fare comunicazione, il digitale non può sostituire il contatto umano.