L’alfabeto secondo Versace

L’alfabeto secondo Versace

di Digital Team

Decori con Lettering barocco e foglie d’acanto per Virtus Alphabet, la nuova collezione firmata Rosenthal Meets Versace

Coerente alla sua originale “idiosincrasia” per la ceramica bianca, la porcellana più virginale, Versace prosegue, collezione dopo collezione, a sparigliare l’arredo tavola inventandosi intorno alla imprescindibile Medusa fantasie e decori mai scontati, seppure in perfetta linea con il suo dna. Eppure da quando tutto è cominciato di anni ne sono passati, decenni ormai: era, se la memoria non tradisce, il 1996 quando usciva quello spettacolare  primo catalogo della Home Signature Collection Rosenthal Meets Versace con le foto di Avedon, Weber… Quel legame, anzi incontro, Rosenthal Versace non si è mai interrotto nonostante le varie vicende societarie dei due brand: ciò che conta sono la creatività e la fantasia (e, diciamolo, anche il responso mai venuto meno del mercato).

Insomma, eccoci nel 2021, con la Collezione Virtus Alphabet. Mentre la Medusa appare qua e là, su tazze e piatti è tutto un rigoglìo di foglie di acanto e di lettering Barocco. Si gioca con le lettere dell’alfabeto, declinate e accostate in fogge tutte diverse. E poi ci sono gli ori, il nero, le greche. L’obiettivo finale è quello di comporre sulla tavola parole a piacere. «Un’affermazione della credenza del brand nell’individualità», dicono da Versace. Nessun dubbio al riguardo.