La più giovane direttrice d’orchestra d’Italia si racconta nel suo libro, Allegro con fuoco

Bella, giovane, appassionata e bravissima. Ovvero, Beatrice Venezi, la più giovane diretttrice d’orchestra d’Italia. Da Lucca, nei teatri di tutto il mondo fa avanti la sua bacchetta magica per trasmettere a tutti l’amore per la musica. Quella classica, forse la più difficile oggi e in certo modo la più bistrattata. Perché etichettata come noiosa, vecchia, polverosa. Ma lei, con un tocco gentile quanto grintoso, dimostra che non è così.

Non lo è stato per lei, catturata da un colpo di fulmine per quella musica, studente di pianoforte che poi decide di intraprendere il percorso per la direzione d’orchestra. Ovvero, di trasmettere ai musicisti e al pubblico i sentimenti che i diversi compositori hanno trascritto sul pentagramma. Trovare il modo di entrare così profondamente nelle loro opere e nelle loro storie, da tradurli in un sentire universale. Come ogni forma d’arte sa fare, al di là di qualsiasi connotazione temporale.

Ha soli 28 anni e una carriera brillantissima davanti a sé, tanto che il Corriere della Sera la inserisce tra le 100 donne più influenti del 2016, riconfermandola nel 2017 tra le 50 che in tutto il mondo si sono distinte per la loro professionalità e sono state rivoluzionarie, resilienti, anticonformiste, pioniere, paladine di femminilità, creatività e risorse innovative. Nel 2018 Forbes inserisce la Venezi nell’elenco dei 100 giovani leader del futuro, oltre a diversi altri riconoscimenti.

Debutta nel 2012, ma due anni dopo si esibisce per la prima volta con la Nuova Orchestra Scarlatti, l’ex
orchestra della Rai di Napoli, con cui continua a lavorare tutt’ora e nel 2016 viene nominata anche Direttore Principale dell’Orchestra Scarlatti Young, la compagine giovanile nata nel 2015 dall’orchestra senior. Collabora con orchestre nazionali ed internazionali, tra cui: l’Orchestra e il coro del Teatro Bolshoij di Minsk, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra della Magna Grecia, la State Orchestra of Armenia di cui è Assistant Conductor per due anni, l’Orchestra Filarmonica Nazionale di Odessa, la Japan Virtuoso Symphony Orchestra presso la Suntory Hall di Tokyo e l’Orchestra della Toscana (ORT) con cui ha recentemente inciso il suo primo disco sul repertorio sinfonico pucciniano per l’etichetta Warner Classics in uscita quest’anno.

Di tutto questo, di cosa sia la musica classica e di quanto possa essere rock, della sua straordinaria femminilità sul podio e della sua passione, intrecciata alla volontà di divulgare questo sapere straordinario, parla nel suo libro, Allegro con fuoco, in uscita per la casa editrice Utet il 2 aprile 2019.