L’artista ha annunciato una nuova data, l’unica italiana, del suo tour d’addio. Al Flowers Festival di Collegno, il 19 luglio

La ricordiamo giovanissima vicina a Bob Dylan o sui palchi allestiti per le proteste contro la guerra in Vietnam e in marcia per i diritti civili con Marthin Luther King. La voce di Joan Baez ci accompagna da oltre 50 anni e il suo impegno sociale come attivista e cantautrice l’ha resa unica, a cominciare, forse da quel festival del 1969 che la insignì del nome di Usignolo di Woodstock. Ma ancora prima, alla marcia per i diritti civili di Martin Luther King a Washington, intona la sua versione di We Shall Overcome: musica e attivismo politico trovano l’armonia perfetta nella persona di Joan Baez. Definita solitamente folksinger in realtà negli anni ha spaziato tra generi diversi dal punto di vista musicale, tra pop, rock e gospel e la sua forza gentile ha conquistato il pianeta. Tra poesia e impegno, tra musica e parole.

Sarà proprio lei la protagonista della seconda edizione del Flower Festival di Collegno (Torino), nato lo scorso anno per ripensare Basaglia, nel cortile di uno dei più grandi manicomi italiani, che quest’anno ha come titolo Building a new society. Ovvero, la ricerca degli strumenti e dei valori per costruire un nuovo mondo attraverso il lavoro degli artisti. Così Joan Baez salirà su quel palco il prossimo 19 luglio come unica data italiana del suo tour d’addio “Fare thee well tour”, iniziato nel 2018 con l’uscita dell’album Whistle Down The Wind.