Bella da far girare la testa a chiunque. Brava. Candidata a erede di Marilyn, sceglie la famiglia e l’amore. Per entrare nella leggenda

‘È un caso unico nel mondo dello spettacolo. Figlia di un maresciallo, ha successo in televisione (‘Con quella bocca può dire ciò che vuole’ è l’indimenticato tormentone di Carosello, anni Cinquanta). La chiamano in America per essere l’erede di Marilyn Monroe (cioè per perpetuare l’icona di ‘bionda svampita’) e le fanno interpretare un film accanto a Jack Lemmon (Come uccidere vostra moglie, di Richard Quine, nel 1965).

La pellicola ha successo e gli americani le propongono un contratto a vita. Roba da far girare la testa a chiunque (anche perché tra le proposte c’è Barbarella, film ricavato dal più celebre fumetto del secolo XX). Ma a lei no. È già sposata, felicemente sposata, e spende in telefono la maggior parte dei soldi che guadagna, chiamando il marito a Roma. Lui, dal canto suo, fa il pendolare Roma-Hollywood. Virna deve scegliere tra le porte spalancate del dorato mondo del cinema e la famiglia. Sceglie la famiglia. Senza rimpianti. Oggi è una madre affettuosa e apprensiva e un’attrice di successo (il marito, sposato nel 1960, era l’architetto Franco Pesci, che, nell’ultimo viaggio, l’ha preceduta, nel 2013, e con cui ha avuto il figlio Corrado)’.

Di tutto quello che qui sopra avete letto finora su Virna Pieralisi, solo le parentesi sono state aggiunte in questo momento, il resto del ritratto (perfetto!) sono parole di Pippo Baudo (trascritte da Giorgio Cajati) in un almanacco, ‘Un anno in… sieme’, pubblicato nel 1984. Non c’è stato poi alcun elogio di Virna Lisi che sia più aderente alla sua personalità, poi ancora premiata al cinema e in tv, con quella bellezza dapprima virginale poi matura e sensuale. Bionda, bellissima, fragile, vulnerabile, i suoi personaggi appartengono alla storia del cinema, la sua vita, compreso il gran rifiuto allo star system, alla leggenda.