Guy Bourdin, Patrick Demarchelier, Helmut Newton e altri grandi fotografi raccontano il corpo femminile nella pubblicità

Un doppio gioco, come in una casa degli specchi. Così si parla del corpo femminile nella mostra Women on view, visitabile alla Galerie36 di Berlino dal primo febbraio fino al 27 aprile, incentrata sull’estetica del desiderio nella pubblicità. Per farlo raccoglie scatti più o meno celebri di fotografi culto, tra cui Guy Bourdin, Helmut Newton, Patrick Demarchelier e Herb Ritts in un percorso fotografico che parla di erotismo. Anzi, per essere più precisi, di erotizzazione del corpo femminile, all’insegna di quell’estetica del desiderio che la pubblicità fa propria per proporre i propri prodotti.

Ma la lettura è duplice. Perché quel tipo di erotizzazione ha caratterizzato anche i canoni estetici della bellezza femminile. Come se, appunto, in un gioco di specchi, la bellezza femminile si potesse declinare, in quegli scatti commerciali, in due modi, al contempo causa ed effetto dell’istituzione dei canoni estetici della loro epoca.

Si comincia con le pubblicità degli anni 40, passando dall’iper-erotizzazione degli anni 90 per arrivare a oggi. Uno sguardo storico sul ruolo del nudo, che culmina nella contemporanea iper-sessualizzazione del linguaggio mediatico. Quali saranno le tendenze del prossimo futuro? Quale dialogo tra l’estetica di prodotto e bellezza femminile ci attenderà?

Il percorso, scandito dei ritratti di Lillian Bassman, Guy Bourdin, Erwin Blumenfeld, Michel Comte, Patrick
Demarchelier, Hans Feurer, Francis Giacobetti, Sarah Hardacre, Horst P. Horst, Frank Horvat, Paul Huf, Peter Lindbergh, Jean Daniel Lorieux, Bernard Matussière, Uwe Ommer, Marino Parisotto, Norman Parkinson, Irving Penn, Michel Perez, Hervé Plumet, Helmut Newton, Regina Relang, Herb Ritts, Franco Rubartelli, Mark Shaw, Jeanloup Sieff, Melvin Sokolsky, Tono Stano, Bert Stern, Karin Székessy, Ellen von Unwerth e Albert Watson, è un viaggio nell’attrazione.