Dal 10 luglio al 23 novembre alla Fondazione Thyssen-Bornemisza e al Belvedere di Vienna

Quella di Carsten Höller è una carriera molto particolare: esperto di patologia vegetale, laureato in agraria
con una tesi in cui esaminava la comunicazione olfattiva tra gli
insetti, ha iniziato a trasformare le sue ricerche scientifiche in progetti artistici, tanto che nel 1993 è arrivato a partecipare alla Biennale di Venezia.

Nel 2005 Höller, belga-tedesco, ha addirittura rappresentato in Biennale la Svezia, paese dove vive se non è nella sua casa in Ghana, insieme all’artista Miriam Bäckström. Da allora si sono succedute mostre in istituzioni come la Tate di Londra, il New Museum di New York e l’Hamburger Bahnhof di Berlino.

Ora è alla Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, la fondazione aperta a Vienna nel 2002 dalla collezionista Francesca d’Asburgo, in un’esposizione intitolata ‘Leben’ organizzata in collaborazione con il museo Belvedere di Vienna (dal 10 luglio al 23 novembre).
In mostra una serie di opere che invitano il visitatore a particolari
forme di interazione, inducono determinati stati d’animo e generano
comportamenti condizionati. Un’esperienza trasformante per disimparare, sognare, andare alla deriva e ballare.

Ecco le 7 opere più sorprendenti.

Già all’ingresso della mostra il visitatore si trova di fronte ad una scelta: risucchiato all’interno di un vortice di luci nel tunnel ‘Y’, deve scegliere da che parte andare e decidere se vedere o no la mostra.
Le luci si accendono in senso orario o antiorario attraendo o
respingendo il visitatore. Creata nel 2003 per la Biennale di Venezia,
fa parte della collezione di Francesca d’Asburgo.

‘Elevator Bed’ (2010) è l’elemento centrale all’interno dello spazio espositivo: un letto su una piattaforma girevole,
che può essere sollevato a diverse altezze fino ad un massimo di 3,5
metri di altezza, che può essere prenotato per la notte. I visitatori
che scelgono di fare questa esperienza sopraelevata dhanno però un
compito: prima di andare a dormire devono lavarsi i denti con ‘Insensatus vol. 1 fig. 1’, una serie di dentifrici che inducono i sogni, preparati dalla farmacia San Carlo di Vienna.

Un’altra opera è ‘High Psycho Tank’ una vasca d’acqua ad alta concentrazione di solfato di magnesio in cui i visitatori, dopo essersi spogliati, si possono immergere e galleggiare, provando un senso di assenza di gravità ed equilibrio sensoriale.

Lo scorrere del tempo è segnato da ‘Half Clock’, un orologio che accelera o rallenta lo scorrere del tempo, mentre sopra le teste del pubblico degli uccelli ciuffolotti addestrati all’interno delle voliere ‘Bullfinch Scale’ suonano una melodia che diventa una sorta di colonna sonora della mostra.

Le sorprese continuano fuori dal museo: nel giardino si trovano due funghi giganteschi, i ‘Giant Multiple Mushrooms’, formati ciascuno da quattro parti di funghi diversi a formare elementi ibridi e surreali.

Un paese delle meraviglie in cui viaggiare, almeno nel tempo dell’esposizione.

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Carsten Höller a Vienna, 10 luglio – 23 novembre