A Galleria Borghese le sculture universali di Giuseppe Penone
ph. S. Pellion © Galleria Borghese

A Galleria Borghese le sculture universali di Giuseppe Penone

di Paolo Briscese

Oltre 30 opere del maestro dell’Arte povera esposte a Roma, fino al 28 maggio, in un dialogo tra natura umana e vegetale, tra tempo naturale e passato storico. In un’interrogazione sulla scultura, esplorando la sua evoluzione

C’è qualcosa di così essenziale e raccolto nelle opere di Giuseppe Penone, e al contempo di così stimolante di significati e riverberi meditativi. Qualcosa di ancestrale che va al di là del presente, percorrendo il tempo. Che trova ora tra i marmi bianchi di Galleria Borghese la sede armonica in cui lasciarsi studiare. Oltre 30 opere del maestro dell’Arte povera sono in mostra in Giuseppe Penone. Gesti Universali, esposizione in corso dal 14 marzo al 28 maggio 2023 a Roma, in un dialogo tra natura umana e vegetale, tra tempo naturale e passato storico che dà vita a un nuovo presente incerto. Intanto lo splendore seicentesco della Villa Borghese Pinciana che ospita la Galleria fa da scrigno e specchio.

Giuseppe Penone. Gesti universali
ph. S. Pellion © Galleria Borghese
“Giuseppe Penone. Gesti universali”, Giardino dell’Uccelliera, Galleria Borghese, Roma

La scultura nella sua evoluzione nel tempo

In oltre mezzo secolo di ricerca artistica Giuseppe Penone ha fatto dello studio delle analogie tra forme culturali e naturali il fulcro della sua indagine. Ora questa sua esplorazione risuona in Galleria Borghese in oltre trenta opere realizzate tra gli anni Settanta e i primi Duemila, in un percorso che attraversa il Salone di Mariano Rossi, la Sala di Apollo e Dafne, la Sala degli Imperatori e quella di Enea e Anchise per espandersi nel Giardino dell’Uccelliera ed eccezionalmente nel Giardino della Meridiana.
Mostra supportata da Fendi, che ne è sponsor ufficiale, Giuseppe Penone. Gesti Universali riporta il contemporaneo in Galleria Borghese, in un omaggio alla scultura che ha energia imperitura e all’artista piemontese che ha fatto della scultura il mezzo per trovare l’essenza che lega l’uomo e la natura.

«L’esposizione Gesti Universali presenta un dialogo che assume la forma di un innesto tra la dimensione minerale, ampiamente presente nella Galleria Borghese, e quella organica che caratterizza l’opera di Penone», osserva il curatore della mostra Francesco Stocchi. «Un’interrogazione sulla scultura libera da ogni sensazionalismo, volta a indagare la rappresentazione della natura in relazione al tempo di un passato storico. Un dialogo di idee e materiali, rispetto a un confronto di forme e simboli, che esprime tutta la vitalità della natura umana e di quella vegetale».

L’esposizione parte dalla ricerca di qualcosa che non è insito negli spazi ammalianti della Galleria, offrendo una nuova lettura di quel rapporto tra paesaggio e scultura che la statuaria antica presente nella collezione del museo ci racconta secondo canoni classici. Un percorso che si pone in continuità con le ricerche sul rapporto tra Arte e Natura che caratterizzano la direzione della storica dell’arte Francesca Cappelletti.

«Questa mostra è un dialogo tra oggetti che esprimono dei pensieri di epoche diverse ma che hanno come filo conduttore comune il rapporto tra l’uomo e la materia che lo circonda», sono le parole di Penone, le cui opere sono state ospitate, tra i vari musei, al Louvre di Abu Dhabi, al MoMA e al Guggenheim di New York, al Centre Pompidou di Parigi. «Questo avviene nell’azione che produce l’opera e che accomuna le opere della Galleria Borghese con la realtà di oggi. Solo attraverso una riflessione con i materiali e con lo spirito che ha sviluppato quelle forme d’arte, si può creare un dialogo che non è un confronto ma un tentativo di porre l’attenzione su dei valori che si possono ritenere condivisi».

Il percorso espositivo comprende nuclei di opere meno note o iconograficamente poco associate al lavoro di Penone, come Sguardo vegetale, e altre esposte per la prima volta in gruppi tematici – Soffio di foglie Respirare l’ombra – inserite nello spazio come presenze autonome e originali.
Gli interventi dello sculture piemontese non minano l’equilibro unico di forme e architettura che caratterizza la Galleria, anzi, rinnovano il gioco barocco che intrecciava paesaggio, natura e scultura, attivando un nuovo dialogo, presentando un’interrogazione sulla scultura, rivelando la sua evoluzione storica e contemporanea.

Penone, la Galleria & Fendi nel nome dell’arte

Quello tra Fendi, Giuseppe Penone e Galleria Borghese non è il primo incontro, nel nome dell’arte.
Nel 2017 la Casa di moda, attenta al mondo della cultura, aveva ospitato nel suo headquarter di Palazzo della Civiltà Italiana a Roma la prima mostra di arte contemporanea ed era stato proprio Giuseppe Penone a presentare una sua personale di quindici opere, dagli anni Settanta a oggi, molte delle quali inedite ed esposte per la prima volta in Italia.
La collaborazione era proseguita lo stesso anno con l’installazione in Largo Goldoni, davanti a Palazzo Fendi, di un’imponente opera d’arte intitolata Foglie di pietra, commissionata dalla Maison come regalo alla città di Roma.

Sempre nel 2017 si instaurava anche il legame speciale tra Fendi e Galleria Borghese, con una partnership triennale per sostenere mostre allestite in Galleria, tra cui la monografica con ottanta opere dedicate a Gian Lorenzo Bernini, quindi nel 2018 Picasso. La Scultura, la prima mostra in Italia dedicata alle sculture dell’artista, fino a Valadier. Splendore nella Roma del Settecento, dedicata a Luigi Valadier.

Proprio con Giuseppe Penone. Gesti Universali si rinnova la collaborazione tra Fendi e Galleria Borghese. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa con un’intervista all’artista di Francesco Stocchi e un saggio dello storico Andrea Cortellessa.