
Novembre a teatro
Gli appuntamenti del mese
Il teatro di novembre abbatte le barriere tra palcoscenico e pubblico, coinvolgendo quest’ultimo nelle storie che racconta. È il caso dello spettacolo Invasioni della compagnia NeonTeatro, in scena a Catania, che esorta gli spettatori a invadere il palco, ma anche della performance Ljos al RomaEuropa Festival, che immerge il pubblico in un universo elettronico in cui la fisicità della danza dialoga con le nuove tecnologie. Lo spettatore diventa sempre più una parte essenziale dello spettacolo. Ecco gli appuntamenti teatrali da non perdere secondo Icon.
Catania. Invasioni.
Trasformare la diversità in normalità. A farlo è la compagnia teatrale NeonTeatro, che insieme a Mustafa Sabbagh – tra i fotografi di moda e di nudo più famosi al mondo – mette in scena un omaggio alla vita, all’uomo e al suo corpo. Un corpo che invade lo spazio, un corpo diverso, che nella carrozzella trova il suo naturale prolungamento. Un corpo che è capace di correre tanto quanto gli altri, che è libero pur non sembrandolo. Dal 25 al 27 novembre, il Teatro di Viagrande Studios di Catania ospiterà l’opera Invasioni, dalla regia di Monica Felloni, uno spettacolo di teatro-danza che vuole scardinare la concezione classica del movimento dell’attore sul palco. Un’opera suddivisa in cinque capitoli in cui ogni attore esprime un universo diverso, coinvolgendo attivamente il pubblico nell’invasione del palco.
Catania, Teatro di Viagrande Studios. Dal 25 al 27 novembre.
Milano. Collaborators.
John Hodge, sceneggiatore di Trainspotting e dell’attesissimo sequel, firma uno spettacolo visionario che immagina l’incontro (mai successo) tra Michail Bulgakov e Stalin. Era il 1930 quando il letterato pregò Stalin di considerarlo un uomo d’arte e non di politica, ricevendo così il permesso di diventare aiuto-regista in un teatro di Mosca. Con lo spettacolo Collaborators, Hodge inscena una loro collaborazione nella Mosca del 1938, mettendo Bulgakov di fronte a un dilemma: scrivere la biografia di Stalin in onore dei suoi sessant’anni o subire la censura? Una riflessione sul rapporto tra arte e dittatura, che riporta il discorso all’attualità e alle nuove forme di censura.
Milano. Teatro Filodrammatici. Dal 22 novembre al 4 dicembre.
Milano. Bejond Vanja.
Il regista Francesco Leschiera realizza un adattamento contemporaneo del dramma Zio Vanja di Anton Checov stimolando i sensi del pubblico. Tra profumi di incenso e scenografie immersive, gli spettatori vengono risucchiati all’interno della vita dei personaggi, così incapaci di cambiare la propria esistenza e così inclini a lasciarsi trasportare dalle emozioni e dalla passione. Una riflessione sul peso della quotidianità, su quella gabbia che ci contiene tutti e da cui è difficile uscire. Un dramma tanto universale quanto attuale, che porta il pubblico a interrogarsi sul senso della vita e sulla (in)capacità di diventare i protagonisti della propria esistenza.
Milano. Teatro del Simposio. Dal 14 al 20 novembre.
Roma. Ljos.
Prosegue il RomaEuropa Festival e proseguono gli appuntamenti con il teatro, la musica e la danza. Da non perdere, lo spettacolo Ljós, ultimo lavoro di fuse*, studio italiano fondato nel 2007 da Luca Camellini e Mattia Carretti. Il corpo di una ballerina, sospesa in aria, gioca con la luce, lo spazio e la musica in uno spettacolo che fa incontrare la danza e le tecnologie digitali. Più che uno spettacolo, una live media performance realizzata attraverso l’utilizzo del dispositivo Kinect, che intercetta ogni spostamento del corpo reagendo con l’invio di impulsi luminosi e sonori. La danza si intreccia con la tecnologia e l’innovazione, catapultando il pubblico in un universo sensuale ed elettrizzante.
Roma. RomaEuropa Festival. MACRO Testaccio – La Pelanda. 17 novembre.
Torino. Lehman Trilogy.
Luca Ronconi mette in scena centosessant’anni di capitalismo finanziario attraverso uno dei suoi simboli: la famiglia Lehman. Dal testo di Stefano Fassini, Lehman Trilogy presenta la storia dei banchieri Lehman dal 1848, anno dell’arrivo dei fratelli ebrei tedeschi negli Stati Uniti, fino al 2008, con lo scoppio della crisi finanziaria che ha investito l’America e l’Europa. Gli attori Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon, Massimo Popolizio e Fausto Cabra interpretano i vari componenti della famiglia in un dialogo tra finanza, cultura e storia americana lungo quasi due secoli.
Torino. Teatro Stabile. Fino al 20 novembre.