Al Festival di fotografia Cortona on the Move 40 autori raccontano per immagini la società e le identità d’oggi

Al Festival di fotografia Cortona on the Move 40 autori raccontano per immagini la società e le identità d’oggi

di Digital Team

Me, Myself and Eye è il tema conduttore della 12ma edizione del festival di fotografia Cortona On The Move

Vista dal basso sembra ancora più piccola, così arroccata in vetta al colle e con quella strada che si inerpica per arrivarci. Eh sì, da quel gioiellino che è, Cortona è piccina, eppure riesce a produrre e contenere un numero di eventi artistici di ogni genere davvero impressionante, e non solo nelle stagioni più soleggiate: il Tuscan Sun Festival, tanto per citarne uno, che negli anni passati portò al Teatro Signorelli nomi come Robert Redford, Anthony Hopkins…Venendo a questa estate, la 12esima edizione del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move (fino al 2 ottobre 2022) si presenta con un calendario di mostre e progetti espositivi di ben 40 autori. Dove metterli tutti? Essendo in piena espansione il festival ha “conquistato” un altro spazio importante extra moenia, la Stazione C, allo scalo ferroviario di Camucia che diviene così una sorta di biglietto da visita della manifestazione per tutti i viaggiatori. Con questa soluzione Cortona On The Move si estende dai piedi alla testa della città, dalla Stazione alla Fortezza del Girifalco. 


Tema di quest’anno è Me, Myself and Eye, un gioco di parole che viene spiegato bene dall’organizzazione come “l’intima relazione tra fotografia, società e identità”. In effetti, oggi la fotografia tra selfie, smartphone, social è diventata una forma di linguaggio quotidiano, immediata nella produzione, diffusione e consumo. Esiste ancora “il fotografo” come lo si definiva un tempo? Quanto vale ed è riconosciuta la sua autorialità, oggi che un davanti e un dietro l’obiettivo non ci sono quasi più, ma soggetto e oggetto si intersecano, dialogano e finiscono col coesistere? Cortona On The Move 2022 prosegue la sua ricerca nell’ambito della fotografia documentaria «estendendo le collaborazioni internazionali e presentando produzioni originali e inedite», dichiara Veronica Nicolardi, neo direttrice dell’evento. «Il festival ambisce a diventare un protagonista della produzione fotografica a livello internazionale e a rendere la sua ricerca sul linguaggio fotografico accessibile e comprensibile al grande pubblico, facendone un fattore di scambio e accrescimento culturale». 

CITIZENS

Insomma, ricerca e novità, ma nulla di  cervellotico e astruso ed è bene che sia così. Cosa c’è da vedere? Tutto naturalmente, ma non vogliamo cavarcela così semplicisticamente. Qualche suggerimento è doveroso. Per esempio la mostra I Do (Sì, lo voglio) è una selezione di fotografi di matrimonio di quattro continenti. Spiega Paolo Woods che l’ha curata: «La fotografia di matrimonio è considerata culturalmente meno rilevante nel mondo dell’immagine, è ritenuta troppo commerciale e non sufficientemente artistica. Ma i fotografi di matrimonio sono i creatori di una memoria personale e collettiva che rispecchia fedelmente la società in cui operano. Le fotografie che producono sono la cartina tornasole di una determinata cultura». Interessante per le immagini  e i quesiti che pongono è As it was Give(n) to Me, mostra della fotografa americana Stacy Kranitz che ha percorso la regione carbonifera degli Appalachi, negli Stati Uniti. Ultima (ma solo per non tediarvi con chiacchiere ulteriori) è da vedere Transformations/Dialogo tra il self e il luogo di Walter Niedermayr: sono sempre ambienti  naturali o artificiali di cui il fotografo rivela le tensioni, a volte il caos.

©Stacy Kranitz

Cosa sta accadendo e perché?  A voi le possibili risposte. Stanchi di tanta contemporaneità? Dal 20 agosto al 4 settembre apre al Centro Convegni Sant’Agostino Cortonantiquaria che in 60 anni si è affermata come una delle più prestigiose manifestazioni del settore. Storia, arte e  artigianato, con opere provenienti dall’Italia e dal mondo. Mostra collaterale di quest’anno Un viaggio nel Futurismo: da Boccioni a Depero, nel foyer dello storico Teatro Signorelli.