A Torino, Bologna e Prato, tre ex aree industriali aprono le porte all’arte contemporanea

Da simboli della modernità a relitti industriali: complice il loro fascino decadente, le fabbriche abbandonate sono un patrimonio architettonico sempre più spesso riconvertito in luoghi d’arte. Qualche esempio fresco di apertura sono le Officine Grandi Riparazioni di Torino, nuovo polo artistico torinese, oppure il Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna, ex opificio trasformato in spazio dedicato al dialogo tra arte e scienza. E poi, a Prato, l’associazione culturale Studio Corte 17 fa riscoprire i tesori dell’industria tessile con un itinerario attraverso gli ex edifici industriali della zona, per alcuni giorni occupati da installazioni, fotografie e opere d’arte.

Torino: OGR – Officine Grandi Riparazioni
Da maestoso esempio di archeologia industriale a nuovo tempio dell’arte contemporanea: le Officine Grandi Riparazioni raccontano le transizioni di Torino meglio di chiunque altro. Un tempo adibite alla manutenzione dei treni, sono state costruite tra il 1885 e il 1895 e occupano una superficie di circa 20.000 mq. Oggi, dopo due settimane di festeggiamenti e la presentazione di tre installazioni site specific (quelle di William Kentridge e Arturo Herrera sono ancora visibili fino al 1° gennaio 2018) sono pronte a dare il via al proprio programma espositivo in occasione di Artissima, la fiera d’arte contemporanea in scena al Lingotto dal 3 al 5 novembre. Ad aprire le danze sarà la mostra Come una falena alla fiamma (dal 3 novembre al 4 gennaio 2018), organizzata insieme a Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Un ritratto di Torino attraverso gli oggetti e le opere d’arte provenienti da varie collezioni e istituti museali torinesi.

Bologna: Centro Arti e Scienze Golinelli
Alle porte della città, un ex opificio trasformato in luogo dell’immaginazione e della sperimentazione. È il nuovo Centro Arte e Scienze Golinelli (detto anche Opificio Golinelli), realizzato da Fondazione Golinelli – dal 1988 attiva nell’ambito della formazione e dell’educazione dei giovani. Con una superficie di 700 mq, è il primo capitolo di un progetto che vuole convertire l’area di 10.000 mq in una cittadella della conoscenza e della cultura. Progettato dallo studio Mario Cucinella Architects, il nuovo centro mira a ricucire lo strappo tra discipline umanistiche e scientifiche con una serie di attività culturali che si focalizzeranno sulla costruzione di una nuova idea di futuro. Si parte con la mostra IMPREVEDIBILE, essere pronti per il futuro senza sapere come sarà (fino al 4 febbraio 2018), che esplora il concetto di futuro sia attraverso l’arte – con opere di Pablo Bronstein, Ai Wei Wei, Martin Creed, Flavio Favelli, Tomas Saraceno e altri – sia attraverso la scienza, analizzando contaminazioni tra due mondi solo in apparenza agli antipodi.

Prato: TAI 2017
Ricordare ai pratesi la storia della propria città attraverso i luoghi in cui si è sviluppata l’industria tessile: è questo l’obiettivo di TAI – Tuscan Art Industry, iniziativa lanciata da Studio Corte 17 che vuole valorizzare il patrimonio di architettura industriale della città. Tema di questa terza edizione sarà un percorso nella Val di Bisenzio, un grand tour attraverso alcune ex fabbriche individuate grazie alla mappatura dei fabbricati storici di Studio Corte 17. L’evento si suddivide un due momenti: il primo, il 21 e il 22 ottobre, andrà in scena presso la fabbrica Saturno e la Gualchiera di Coiano ex follatura Ciolini, che verranno aperte ai visitatori con visite guidate e interventi site specific, nonché alla fabbrica Polo Campolmi, che ospiterà la mostra dei partecipanti del workshop di pittura dell’artista Lorenzo Banci, e a Studio Corte 17, in cui sarà allestita un’esposizione fotografica che osserva le fabbriche dal punto di vista degli operai. Il secondo momento, il 12 novembre, si svolgerà presso l’ex Meucci – divenuta oggi sede del MUMAT, Museo delle Macchine Tessili di Vernio – e alla la storica fabbrica Forti con una sonorizzazione site-specific di Tempo Reale, centro di ricerca che indaga le nuove espressioni della musica elettronica.