Al via l’appuntamento bolognese, tra eventi istituzionali, fuori fiera e cene a sorpresa

La città di Bologna diventa palcoscenico dell’arte moderna e contemporanea. L’occasione è Arte Fiera, la manifestazione rilanciata nel 2013 per tornare ad essere il polo d’interesse principale per gli appassionati, i galleristi e gli investitori, che quest’anno registra un forte incremento tra espositori e progetti connessi.

Sono 210 le gallerie partecipanti, che presenteranno oltre duemila opere di più di mille artisti, tra i grandi maestri e le giovani promesse. Perché il punto di forza di questa manifestazione è proprio il mix tra moderno e contemporaneo: l’esposizione diventa una sorta di percorso storico, che permette di conoscere, scoprire, approfondire tendenze, stili e tecniche lungo un arco temporale di oltre cento anni. Cinque motivi per andarci.

– Meglio di un museo. Collezioni private, opere di proprietà di gallerie e pezzi rari di nomi come Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Alberto Burri, Turi Simeti, Agostino Bonalumi, arrivano in mostra. Sono i pezzi più importanti, ora rivalutati grazie a un nuovo interesse internazionale che ha fatto raggiungere quotazioni da record a Sotheby’s, probabilmente nella maggior parte dei casi invisibili al pubblico. L’occasione per approfondire la conoscenza di questi autori è unica. (Main Section, vetrina della migliore arte italiana dell’ultimo secolo).

– Verso Est. La più ampia rassegna mai realizzata in Italia dedicata alla scena artistica mediorientale si intitola Too Early, Too Late. Middle East and Modernity, un progetto curato da Marco Scotini che rimarrà aperta al pubblico fino al 12 aprile. Non si tratta solo di una finestra aperta sul mondo, ma anche sulla sensibilità del collezionismo di casa nostra: la rassegna si compone unicamente di prestiti di collezionisti italiani. Il focus sull’oriente allarga lo sguardo dall’est europeo all’area mediterranea, coinvolgendo la Turchia, il Libano e i Paesi Arabi per un percorso incentrato sul confronto tra le diverse culture. (Pinacoteca Nazionale di Bologna, 22 gennaio – 12 aprile).

– Scatti dal mondo. Con un matrimonio d’eccellenza, sancito tra Arte Fiera e MIA Fair, questa edizione inaugura la fiera dedicata alla fotografia più importante in Italia, diretta da Fabio Castelli. Ventiquattro gallerie portano in mostra fotografi italiani e internazionali, noti o emergenti, per un percorso tra linguaggi diversi, sperimentali, classici o d’avanguardia. (All’interno della fiera).

– A solo. Il titolo di questa iniziativa è proprio Solo Show: 14 gallerie propongono monografiche di grandi interpreti, moderni e contemporanei. Un modo per approfondire la conoscenza su singoli autori e per scoprire il legame tra l’artista e il gallerista, spesso simbiotico, quasi sempre alla base del successo. (In Fiera).

– Under 35. Nello spazio Nuove proposte, dieci gallerie propongono una selezionie di giovani promesse. Da scoprire, per conoscere la loro visione del mondo (In Fiera).

– A tavola. Le connessioni tra arte e cucina in una sorta di performance culinaria e artistica. Da sperimentare a Le Dîner d’Epicure, in cui lo chef Roberto Valbuzzi indaga il lavoro dell’artista Roberto Paolini, meglio noto come il Broca. Che fu scultore, ma anche erede delle tecniche culinarie del grande chef Auguste Escoffier, il quale negli anni ’20 – già acclamato chef del Ritz di New York e decorato con la Legion d’Onore – organizzava pranzi dimostrativi della migliore cucina francese: i suoi Dîner d’Epicure erano veri e propri happening dove lo chef si trasformava in performer, e i suoi piatti in vere e proprie creazioni artistiche. Su questa scia ha lavorato Roberto Paolini, dando vita ad un’arte, sia culinaria che scultorea, in favore di una ricerca del gusto. (23 gennaio, presso l’Hotel I Portici, via Indipendenza 69, Bologna. Cena esclusivamente su invito ore 21.00; apertura al pubblico dalle ore 23.00. Informazioni:  Archivio Paolini)

————

Arte Fiera, Bologna, dal 23 al 26 gennaio