Audi alla Contemporary Art Week: la musica del C2C, l’installazione video e i dibattiti
photo: Simon Palfrader© editorial use only

Audi alla Contemporary Art Week: la musica del C2C, l’installazione video e i dibattiti

Dal 4 al 7 novembre 2021 è andata in scena la rassegna torinese di arte e tecnologia, artisti ed esperti hanno discusso sul presente per ipotizzare un futuro migliore per la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti, mobilità compresa

Icon for Audi

La contaminazione con settori e generi diversi da qualche anno è diventata una parola d’ordine, un tema centrale sopratutto per le case automotive che in periodi di grandi cambiamenti sanno guardare al futuro e capire le nuove tendenze.

Audi è tornata a farlo a modo suo, promuovendo una rassegna di arte e tecnologia al C2C Festival a Torino nel contesto della Contemporary Art Week e dando vita alla seconda edizione di COC. La casa dei quattro cerchi per il sesto anno consecutivo (e questa volta dal vivo) è stata a fianco del Festival, in un periodo in cui tutto riparte e le persone non vedono l’ora di tornare agli eventi in presenza, Audi intende promuovere l’arte come un modo capire il presente ed esplorare e immaginare il futuro, non solo per quanto riguarda la mobilità ma anche l’attitudine al domani.

Nel fitto programma di C0C hanno trovato spazio forme espressive ed estetiche nuove e diversificate tra loro, legate alla musica, all’arte contemporanea e al design. Artisti consolidati e di respiro internazionale e altri emergenti si sono cimentati con progettazioni interdisciplinari ricche di significato, ma al contempo in grado di suscitare emozioni.


Arte guardando al futuro

C0C la kermesse ideata da C2C Festival è stato un vero e proprio palcoscenico per l’innovazione. I tanti progetti hanno visto la cultura pop come protagonista assoluta attraverso musica, performance interculturali, conversazioni, proiezioni, sonorizzazioni in diverse location della città della mole, dalle OGR a una ritrovata e inedita Porta Palazzo, passando per la Fondazione Sandretto Re Baudengo impegnata a favore dell’avanguardia artistica.

Porta Palazzo e il suo contesto hanno ospitato il progetto Suoni d’Artista, in collaborazione con Luci d’Artista, che, con una rilettura in chiave sonora e musicale, propone un originale esperimento di realtà aumentata. La Fondazione invece è stata una tra le prime private aperte in Italia ed è da sempre impegnata a favore dell’arte e della cultura contemporanee. In occasione del C2C i suoi spazi hanno ospitato The Artech Performance un’installazione firmata Audi che ha messo in mostra la capacità di un’intelligenza artificiale di spingersi fino a compiere un atto creativo. L’opera esplora i vent’anni di storia di Club to Club (C2C), nato all’insegna della musica e diventato via via sempre più complesso fino ad assumere il ruolo di laboratorio di sperimentazione e condivisione non solo musicale, ma in generale di cultura pop e caratterizzato da un forte orientamento all’innovazione senza perdere l’impronta e il fascino di evento ‘indy’ che lo caratterizza dall’inizio. 

The Artech Performance ha dimostrato come i software possono fare arte, l’intelligenza artificiale è stata in grado d’esprimersi attraverso una forma di video-arte tech ispirata alla musica. I video sono stati generati in real time a partire da alcuni brani e da una sequenza d’immagini rielaborate arbitrariamente da un computer secondo uno schema non prestabilito, il tutto grazie ad un software sviluppato da Wzrd.


Anche scambio d’idee

Torino ben si presta a fare da palcoscenico alle tante forme estetiche ed espressive che rapidamente si stanno facendo strada, una citta che rappresenta questo periodo di cambiamento e transizione. Un’epoca che Audi sta interpretando nel suo stile declinando la propria attività anche come provider di mobilità consapevole e non solo come venditore di veicoli.

L’Arte al festival non è stata solo praticata e fruita, ma accompagnata anche da riflessioni teoriche con spunti ulteriori per guardare al futuro. Nel contesto torinese, La Fondazione ha ospitato anche due talk in cui esperti del settore hanno ragionato sull’evoluzione delle modalità d’espressione nella nostra epoca e delle sue peculiarità, per esplorare le commistioni fra i diversi territori quali l’arte contemporanea, il design e la digitalizzazione.

In Esplosione dell’Oralità Luca Lo Pinto, Lorenzo Giusti e Lara Facco moderati da Nicola Ricciardi hanno ragionato su come la radio e la voce siano tornate ad essere protagoniste per la distribuzione dell’arte anche nell’era di Internet. Max Dax, Nationhood e Irene Calderoni si sono interrogati invece sul ruolo centrale dei nuovi media post Covid con Lo Stato del Digitale in Italia. In Musei Fuori Davide Giannella e Nicola Ricciardi hanno approfondito come la pandemia abbia rivoluzionato completamente il modo di usufruire dei luoghi pubblici, compresi i musei.


Suv a ritmo dell’elettrico

Regina delle giornate torinesi dedicate all’arte e al nostro futuro è stata la Q4 Sportback e-tron, un suv coupé interamente elettrico e basato su un pianale nato e sviluppato appositamente per la mobilità a batteria. I risultati della progettazione specifica sono spazi interni e abitabilità paragonabili a quelle delle auto di grosse dimensioni e inediti per una vettura senza motore termico.

Q4 e-tron è in grado di percorrere sino a 520 chilometri con una carica ed è disponibile in due configurazioni, posteriore o integrale quattro elettrica, con uno o due motori a zero emissioni, potenze da 170 a 299 cavalli e batterie ad alta tensione da 55 e 82 kWh.

Da segnalare la presenza di un maxi-display da 11,6 pollici (il più grande mai realizzato dalla casa), a cui s’aggiunge l’head-up display con realtà aumentata e la possibilità di comunicazione Car-To-X (per interagire con altri veicoli o strumenti per il traffico).