La personale del geniale artista e produttore sarà vistabile fino al 30 settembre presso la Galleria Valentina Bonomo

Brian Eno è considerato l’inventore della musica ambientale, basti pensare al capolavoro Ambient #1 /Music for Airports del 1978, anche se il suo stile ha spaziato, nel corso della sua fortunata carriera, tra elettronica, etnica, art rock e rock sperimentale. Il compositore e produttore inglese,uno dei più grandi pensatori del music biz, è stato inoltre precursore di altri generi come la new wave, la world music e la new age.

E’ stato fondamentale il suo apporto, tra il 1977 al 1979, alla ‘trilogia berlinese’ di David Bowie, composta dagli album Low, Heroes e Lodger, il periodo più sperimentale della discografia del Duca Bianco.

Eno ha dato il suo tocco inconfondibile agli album di Peter Gabriel, U2, Talking Heads, Brian Ferry, Coldplay e Damon Albarn.

Il geniale fondatore dei Roxy Music,  che oltre alla musica da sempre sperimenta altre forme espressive come scultore, pittore e video artista, inaugura il 20 maggio alla Galleria Valentina Bonomo di Roma la mostra Light Music.

In questa personale, che sarà ospitata fino al prossimo 30 settembre, Eno propone un progetto nel quale mette in relazione due nuove tipologie di lavori light boxes e speaker flowers che esplorano i temi che da sempre ispirano la ricerca artistica del grande musicista, riguardanti la visione, la manipolazione del tempo, luce e suono.

I light boxes sono strutture quadrangolari su cui la luce cambia direzione e intensità rivelando infinite combinazioni di seducenti giochi di ombre e colori autogenerati. Attraverso l’uso di un intreccio di luci al LED, ogni opera elimina tutti i legami temporali, senza un inizio o una fine, creando spazi ovattati e sconfinati in cui immergersi.

Gli speaker flowers, fiori costituiti da minuscoli diffusori montati su lunghi steli metallici, oscillano in base al suono che emettono. Ogni elemento emette una composizione musicale differente, il cui suono, combinandosi in modi sempre diversi, proietta l’ascoltatore in una sorta di atmosfera idealizzata. Lo spettatore s’immerge e si abbandona temporaneamente così da fluttuare alla deriva nello spazio etereo dell’installazione.

“Fino a quando lo schermo sarà considerato solo un’estensione di film o tv, il futuro potrà riservarci soltanto un crescente livello di isteria -ha sottolineato Eno- A me, invece, interessa rompere il rigido rapporto tra spettatore e video: fare in modo che il primo non rimanga più seduto, ma osservi lo schermo come si ammira un dipinto”.

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Light Music, dal 20 maggio al 30 settembre

Galleria Valentina Bonomo

Via del Portico D’Ottavia 13, Roma

tel. 06-6832766

[email protected]

www.galleriabonomo.com