Cinque appuntamenti con le sperimentazioni sonore

Musica live, sì, ma anche tanto altro. Perché i concerti selezionati per il mese di maggio sono spettacoli di performing art che uniscono suoni e visioni immergendo gli spettatori in paesaggi sonori evocativi. Una musica contaminata, sfaccettata, complessa come lo sono i tempi che viviamo, che si intride di pensieri e riflessioni sull’arte, la poesia, il teatro. Abbiamo selezionato cinque appuntamenti con la musica (ma non solo) da segnare in agenda. Per scoprire le sonorità che scolpiscono il nostro presente.

Firenze. Fabbrica Europa
È un festival di teatro e di arti performative, ma potrebbe essere definito un festival dell’arte in senso lato. Perché Fabbrica Europa racchiude spettacoli, performance ma anche concerti, dj set e installazioni audio-visive in una programmazione sfaccettata: sul fronte sonoro, da non perdere la presentazione del progetto Screenplay del cantautore John Parish (il 6/5), che affiancherà suggestioni cinematografiche a un concerto live; il dj set dell’attrice della celebre compagnia Motus Silvia Calderoni (il 4/5); la performance audio-visiva dei Quiet Ensemble (10-12/5), che darà vita a una danza di fari sulle note di un concerto sinfonico; e il progetto site-specific Performance per segreterie telefoniche di Enrico Gabrielli con la produzione di Enece Film (dal 7 al 13 maggio), un archivio sonoro di messaggi vocali contenuti in 50 segreterie telefoniche. Sarà invece un suggestivo incontro tra generazioni quello tra Gabriele Mitelli, “Nuovo talento italiano” al Top Jazz 2017, e lo statunitense Rob Mazurek per una produzione originale di Fabbrica Europa dedicata al free-jazz. (10/5). Dove: Firenze, Stazione Leopolda e altri spazi, dal 4 maggio al 10 giugno.

Milano. Electropark Exchanges
Far interagire musica elettronica con la realtà di un teatro, creando paesaggi sonori da ascoltare, sì, ma anche da guardare: è quello che fa Electropark Exchanges, rassegna di “musica elettronica per un pubblico seduto” organizzata da Electropark in collaborazione con il Teatro Franco Parenti di Milano. Protagonisti dei tre appuntamenti di quest’anno sono gli americani Visible Cloaks (il 15 maggio), il produttore sperimentale inglese Philip Jeck insieme al regista canadese Karl Lemieux e alla video-artist austriaca Michaela Grill (12 giugno), e l’artista Jace Clayton (aka DJ/rupture) accompagnato dai pianisti David Friend ed Emily Manzo affiancati dalla vocalist neo-Sufi Arooj Aftab (10 luglio). Il 15 maggio, i Visible Cloaks porteranno sul palco del teatro Reassemblage, progetto che unisce sonorità hip hop alle rarefazioni di artisti come Yellow Magic Orchestra e Ryuichi Sakamoto. E poi, nelle domeniche precedenti a ogni concerto si terrà ExEx – Getting Closer to Sound and Music, un programma di reading, conversazioni, studio session e sound experience insieme agli artisti della rassegna, oltre a curatori artistici, musicologi e sound maker. Primo appuntamento è il 13 maggio con i Visible Cloaks. Dove: Milano, Teatro Franco parenti, dal 15 maggio al 10 luglio.

Torino. OGR. Forte Movimento
Si chiama come il libro di Jonathan Franzen la rassegna musicale con cui OGR accompagnerà il Salone Internazionale del Libro di Torino. Tema del festival, curato in tandem dal Direttore Artistico di OGR Nicola Ricciardi e dal Direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino Nicola Lagioia, sarà quello di stimolare una riflessione sulle connessioni tra musica e parola scritta, offrendo uno sguardo sulle sperimentazioni linguistiche legate alla ricerca sul suono. A metterle in scena saranno alcuni artisti diversissimi tra loro: Carmen Consoli, Vasco Brondi / Le luci della centrale elettrica, OGR SoundSystem – un live dj set ispirato ai Warm up del MoMA PS1 di New York – e gli attesissimi Wu Ming Contingent e Pierpaolo Capovilla. Saranno questi ultimi, il 13 maggio, a concludere la rassegna alternando musica, teatro e poesia in due performance sul tema della follia che evocano Alda Merini e Antonin Artaud. Dove: Torino OGR – sala Fucine, dal 10 al 13 maggio.

Torino. Jazz is dead
Il jazz è morto, viva il jazz! È un po’ questo lo spirito di Jazz is dead, rassegna giunta alla terza edizione che vuole lanciare uno sguardo alla scena più sperimentale del jazz. Prodotta da ARCI Torino e diretto da Alessandro Gambo, nasce con l’obiettivo di dare voce agli artisti che stanno disegnando i nuovi orizzonti di un genere musicale in piena trasformazione. Un omaggio alle contaminazioni artistiche e alle intersezioni tra linguaggi sonori. Il programma spazia da artisti internazionali – come il compositore francese Pierre Bastien, il pianista ucraino Lubomyr Melnyk e l’americano Patrick Higgins – fino ai connazionali ZEUS!, Massimo Pupillo & Stefano Pilia e Francesco Donadello con Andrea Belfi. Tantissimi poi i dj set che faranno conversare la musica elettronica e il jazz, per un’immersione nei nuovi suoni della contemporaneità. Dove: Torino, ex cimitero di San Pietro in Vincoli, dal 25 al 27 maggio.

Milano. Kamasi Washington
Non è azzardato dire che nel panorama del jazz (e non solo), Kamasi Washington sia uno degli artisti più visionari e rivoluzionari di questi anni, capace di intridere il jazz di raffinate commistioni sonore (dal soul al funky fino al gospel, al Motown e all’elettronica) trasformandolo nel suono della contemporaneità. Nato e cresciuto a Los Angeles, ha collaborato con artisti come Snoop Dogg e Kendrick Lamar e ha suonato il suo sassofono sui più grandi palchi del mondo, compresi quelli dei festival rock come il Glastonbury e il Primavera. Dopo il recente Harmony of Difference, pensato inizialmente come accompagnamento a un’installazione multimediale in mostra presso il Whitney Museum di New York, è in uscita il 22 giugno il suo ultimo lavoro Heaven & Earth (Young Turks), che andrà a proseguire le sperimentazioni sonore di The Epic. Ad anticiparlo è un tour internazionale che avrà come unica tappa italiana quella del 16 maggio a Milano, alla Santeria Social Club. Un evento semplicemente imperdibile. Dove: Milano, Santeria Social Club, il 16 maggio.