Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2019: le auto più belle

Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2019: le auto più belle

Sul Lago di Como, si celebrano anche quest’anno le auto storiche più belle del mondo durante il tanto atteso Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. Il tema della 90esima edizione è La Sinfonia dei Motori: che si aprano quindi le danze

Anche quest’anno, il novantesimo per la precisione, il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este – il più importante del mondo insieme a quello di Pebble Beach che però non vanta una cornice altrettanto fiabesca – non ha tradito le aspettative.

Come da tradizione, collezionisti e restauratori di quattro ruote da sogno, personalità di spicco dell’alta società automobilistica e professionisti del settore si sono dati appuntamento nei giardini della ex residenza rinascimentale del cardinale Tolomeo Gallio per analizzare ed eleggere l’auto più bella nella kermess patrocinata da BMW Group Classic.


Di giorno, tra i prati all’inglese attorno al Grand Hotel Villa d’Este, è tutto un prodigarsi a disporre e presentare nel miglior modo possibile dei veri e propri capolavori su quattro ruote, pezzi unici dalle storie incredibili legate ai loro possessori – precedenti o attuali che siano.

Un esempio? La stupenda Ferrari 250 GT California presenta, oggi di un noto collezionista, apparteneva originariamente al mitico Alain Delon e spesso, nel sedile passeggero, c’era Jane Fonda.


Sotto l’occhio attento dei giudici presieduti da Lorenzo Ramaciotti, riconoscibili per i loro Panama abbinati a blazer blu e pantaloni chiari, tutte le auto passano in rassegna, ispezionate in ogni minimo dettaglio, verificate, accese e ascoltate.

La selezione delle vetture è sempre sorprendente: un mix perfettamente equilibrato che quest’anno è partito dagli anni Venti fino ad arrivare, come consuetudine, ai giorni nostri e alle concept car del futuro prossimo.

Anche se la maggior parte dei presenti all’evento, specie delle giornate di venerdì e sabato, ha l’occhio abituato ad un ampio spettro di automobili che i comuni mortali raramente possono aver la fortuna di visionare da vicino, il Concorso ha riservato qualche regalo interessante.

Parliamo della Ferrari 512 S Modulo, una “navicella spaziale” disegnata da Pininfarina nel 1970, fresca di restauro e oggi semovente grazie ad un 12 cilindri di Maranello che ha permesso di fare calcare l’asfalto a questo statico ex modello di stile.


Dopotutto, il tema del Concorso quest’anno è “La Sinfonia dei Motori” e questi non esitano a rilasciare, quando chiamati in causa, le loro note migliori: tra tutti il bicilindrico da 848cc della CD Panhard LM 64 – progettata per la 24 Ore sul Circuito de la Sarthe nel 1964 – e il V12 della Ferrari 275 GTB Competizione – una delle 12 mai costruite.


Alla meravigliosa Alfa Romeo 8C 2900B del 1937 – dell’americano David Sydorick – sono andati i due premi più importanti: la Coppa d’Oro, assegnata nel pomeriggio di sabato con un referendum pubblico, e il trofeo Best of Show, assegnato domenica dalla giuria.

Questa vettura è la prima di cinque esemplari con carrozzeria Superleggera prodotti dalla Touring: un esempio concreto del futurismo italiano, una fusione da primato tra arte, estetica e tecnica. La Lancia Astura Serie IV ha vinto invece il Trofeo BMW Group Italia, assegnato tramite referendum pubblico a Villa Erba nella giornata di domenica, mentre all’argentea one-off Lamborghini Marzal – di proprietà del collezionista tedesco Albert Spiess – è andato il Trofeo BMW Group Ragazzi. 


Inoltre, per la prima volta nella storia della manifestazione, nella giornata di giovedì si è tenuta una parata d’apertura, il Villa d’Este Prelude Tour, che ha portato numerose vetture del Concorso sulla Statale Regina da Cernobbio a Menaggio e ritorno.

Altresì memorabile, la presentazione della BMW Garmisch durante il cocktail di venerdì: una concept car disegnata da Marcello Gandini per Bertone che fu presentata al Salone di Ginevra del 1970.

Dopo l’evento scomparve ma, oggi, riappare fedelmente ricostruita anche grazie alle nuove tecniche di design 3D e materiali moderni. I documenti originali, infatti, non erano sufficienti per progettare e costruire la nuova Garmisch, così il team di Bmw Group Design + Bmw Classic ha dovuto rintracciare tutti i dettagli esterni e interni della vettura da una piccola selezione di immagini d’epoca, molte delle quali in bianco e nero.

Lo stesso Gandini ha contribuito a questa ricerca consentendo di riconfigurare dettagli chiave come il colore esterno – champagne metallizzato – materiali interni e rivestimenti.

Testo di Federico Fabbri