Al via la sesta edizione della manifestazione che porta sul grande schermo il rapporto tra l’uomo e la terra

Arrivano da tutto il mondo. Sono documentari, film, storie vere e fiction. Ma tutti, nessuno escluso, parlano del rapporto dell’uomo con la terra. La campagna è il luogo di cui si parla. Scapparne, tornarci, trasformarla in simbolo di ricerca interiore o di resistenza, di riscoperta o di tradizione, di ribellione… sono tutte le declinazioni possibili del discorso.

Ecco cos’è Corto e Fieno, Festival del cinema rurale. Un appuntamento unico per l’Italia e tra i pochissimi nel mondo a portare sul grande schermo storie d’ingaggio tra uomo e natura. E ora parte la sua sesta edizione, su iniziativa dell’Associazione Culturale Asilo Bianco e curato da Paola Fornara e Davide Vanotti, in tre comuni del lago d’Orta, Ameno, Miasino e Omegna. 

Tra cinema tradizionali, cascine, aie e fienili, le proiezioni si articolano in tre sezioni, Frutteto, sezione per cortometraggi (Premio “Rastrello d’oro”), Mietitura per medio e lungometraggi (Premio “Forcone d’oro”), e Sempreverde dedicato ai classici del cinema rurale. Quest’anno il critico cinematografico Bruno Fornara, selezionatore della Mostra del cinema di Venezia, introduce una lezione su Buster Keaton e il suo Io e la vacca

In calendario alcune proposte italiane: Eco de Femmes, di Carlotta Piccinini, girato tra Marocco e Tunisia nel 2014, Striplife – Gaza in a Day di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa, Andrea Zambelli; Contadini di montagna, Michele Trentini; Erba che pizzica, Daniele Di Sturco. E poi una selezione dalla Bielorussia, dal Perù, dal Messico, dall’Australia. Il tutto abbinato ad aperitivi e picnic a chilometro zero.

Attenzione al dress code: total rural.

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Corto e Fieno. Festival del cinema rurale

dal 18 al 20 settembre nei comuni di Ameno, Omegna e Miasino (Lago d’Orta)