
Cuba racconta la sua arte
La prima mostra italiana per conoscere la produzione artistica cubana, dentro e fuori l’isola
La prima cosa che colpisce di questa mostra è il titolo: Cuba. Tatuare la storia. Un modo per parlare della storia di un luogo in maniera non cronologica, non didattica ma attraverso il segno artistico, una sorta di tatuaggio, appunto, su una identità condivisa. Su un terreno dunque fatto di stereotipi culturali, di bisogno primari, di questioni identitarie e di codici sovrapposti che compongono un tessuto eterogeneo, proprio come quello cubano.
Questi i presupposti, le linee guida di un'esposizione che offre al pubblico per la prima volta in Italia la possibilità di fare una riflessione approfondita sull'arte cubana dentro e fuori dall'isola. 31 artisti tra i più noti nel panorama internazionale, attivi dalla fine degli anni 70 in poi, la maggior parte dei quali residenti a L'Avana, tra cui un tributo a Ana Mendieta e Felix Gonzalez-Torres e la straordinaria partecipazione di Tania Bruguera con una nuova opera compongono il viaggio, articolato in diverse sezioni, tutte in stretto rapporto tra loro, all'interno degli spazi del Pac di Milano.
La mostra esce dalla sua sede espositiva per contaminare con l'arte cubana la città: un'installazione trasforma per l'occasione l'edicola Radetzky sulla Darsena, mentre al Mudec prende posto un'installazione site specific di Eduardo Ponjuàn, vincitore del Premio Nazionale delle Arti Plastiche del 2013. Il PAC dedica le prime due settimane di apertura – da martedì 5 a martedì 19 luglio - alle nuove performances di tre giovani artisti cubani, Susana Pilar Delahante Matienzo (martedì 5/7), Carlos Martiel (mercoledì 6/7) e Grethell Rasúa (giovedì 7/7), insieme ad una serie di eventi e approfondimenti che coinvolgeranno alcuni degli artisti in mostra.
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Cuba. Tatuare la storia
a cura di Diego Sileo e Giacomo Zaza, catalogo Silvana Editoriale
Milano, Pac- Padiglione d'Arte Contemporanea, 5 luglio - 12 settembre e dal 7 ottobre al 18 dicembre 2016 presso i Cantieri della Zisa di Palermo (ZAC),