David LaChapelle: 50 anni di fotografia pop al Salone degli Incanti di Trieste

David LaChapelle: 50 anni di fotografia pop al Salone degli Incanti di Trieste

di Digital Team

Un viaggio attraverso l’arte di David LaChapelle e le sue 92 opere, dalle caricature dissacranti alle composizioni estetiche e mistico-naturali, illuminate dai fulmini e dai flash del fotografo

Sono cinquant’anni che David LaChapelle (1963, esordio a 17 anni) stupisce e affascina con le sue fotografie elaboratissime e spettacolari, frutto di un uso assolutamente personale e originale del colore (pop e surreale), nonché della composizione e di un lavoro accurato sui negativi. I suoi scatti vanno insomma oltre la pura fotografia che diventa il mezzo pittorico con cui l’artista, in certo modo, tiene fede alla sua iniziale vocazione per la tavolozza dando vita a grandi composizioni, ritratti e nature morte.


Ogni sua creazione è una epifania fantastica, spesso metafisica, onirica perché solo nel sogno figure tanto reali possono trovarsi in situazioni altrettanto sorprendenti se non spaesanti. David LaChapelle-Fulmini, in programma fino a martedì 15 agosto negli spazi del Salone degli Incanti, a Trieste, presenta ben 92 opere e ripercorre l’intera carriera del fotografo; non solo, perché per la prima volta, sono esposte anche 10 immagini in formato extra large che rendono ancora più spettacolare un viaggio già di per sé unico e coinvolgente.


The first supper

A spiegare i fulmini del titolo interviene lo stesso LaChapelle: «Il fulmine quando colpisce è come l’ispirazione che arriva in modo inaspettato. È elettricità. Crea un collegamento e illumina. Io spero allo stesso modo con la mia arte di illuminare, entrare in contatto con l’osservatore». Le opere negli spazi del Salone degli Incanti (nome azzeccatissimo) indagano le due fasi artistiche della carriera di David LaChapelle: la prima che immortala in chiave dissacrante il decennio a cavallo del nuovo millennio, con caricature di situazioni e comportamenti assunti da personaggi della musica, del cinema, della moda e della politica.


Italian Vogue when the world is through

La seconda, invece, che proietta il suo lavoro in una dimensione nuova, più estetica e mistica, in cui emerge l’impatto nell’arte del passato e la ricerca di sé stesso nella natura. Fil rouge sono i fenomeni naturali che, uniti alle azioni dell’uomo, del caos e del paradiso, producono una forza tale da cristallizzare e illuminare l’attimo. Un’azione tipica dei fulmini, ma anche dei flash del fotografo che eternizza il momento. Dare speranza e fede, infondere ottimismo, toccare i visitatori, farli sorridere: ecco gli obiettivi dichiarati da LaChapelle. Anche a Trieste ci riesce benissimo.