Essere Frank Miller, genio noir del fumetto
Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for RFF

Essere Frank Miller, genio noir del fumetto

di Digital Team

L’icona dei comics alla Festa del cinema di Roma si racconta. In un documentario e in un incontro con i fan: «Narrare storie? È il motivo della mia esistenza»

Profilo affilato, come i suoi fumetti, schietto e vivace nel rispondere alle domande dei fan, Frank Miller è la superstar della Festa del cinema di Roma ormai agli sgoccioli. Icona del fumetto e grande innovatore, ma anche sceneggiatore e regista, re del noir, Frank Miller ha investito il mondo dei comics di atmosfere crepuscolari e grintose. Annoiato dal politicamente corretto, si è anche tirato addosso cocenti polemiche: è accusato di islamofobia (e per questo è stata cancellata la sua presenza alla recente fiera del fumetto britannica Thought Bubble) dopo la pubblicazione nel 2011 della graphic novel Sacro terrore, in cui un vigilante mascherato combatte contro i terroristi islamici.

Qualunque siano le impressioni personali su Frank Miller, la sua ascendenza nel mondo dei fumetti è comunque innegabile: solo il lavoro di Alan Moore negli anni ’80 può probabilmente essere paragonato al suo, in termini di influenza nei decenni successivi. Ha lavorato per la DC Comics e per la Marvel. Daredevil è il suo personaggio più famoso, che ha prima avvicinato in veste di disegnatore, poi come autore completo. A lui si deve la creazione di Elektra, antieroina sexy e letale. Quindi ha messo il suo tocco in Wolverine e Batman, figura che ha del tutto ridefinito grazie al fumetto The Dark Knight Returns. Ma è stato anche creatore di storie come Sin City e 300, diventate poi film risonanti, che a volte lui stesso ha diretto (è stato regista di Sin City, The Spirit e Sin City – Una donna per cui uccidere).

E da Roma rilancia: «Sono ancora molto interessato alla regia. Il cinema è la Ferrari dei mezzi d’espressione».

Sin City - Una donna per cui uccidere
Foto: Lucky Red
Immagine del film “Sin City – Una donna per cui uccidere” diretto da Frank Miller e Robert Rodriguez

La sua gloriosa carriera ora è narrata nel documentario Frank Miller – American Genius, presentato a Roma nella Selezione ufficiale, diretto da Silenn Thomas, produttrice di molti suoi progetti qui al debutto alla regia. Il film ripercorre quasi mezzo secolo del leggendario sceneggiatore fumettista, dai suoi esordi a Montpelier, piccola città del Vermont, fino a New York City, Hollywood e oltre. La cinepresa lo segue nei vari Comic-con e festival, dove viene invitato e celebrato in giro per il mondo. Intanto lui, oggi 64enne, si racconta senza remore, tra successi, fallimenti, processo di creazione, battaglie con i propri demoni (come quella contro l’alcool) e risalite. E poi ci sono i commenti di amici e colleghi, tra cui il mitico Stan Lee, in immagini girate poco prima della sua morte nel 2018.

Frank Miller e Silenn Thomas
Foto: Festa del cinema di Roma
Frank Miller e Silenn Thomas nella conferenza stampa alla Festa del cinema di Roma

A chi, in conferenza stampa, chiede a Miller un parere sul nuovo Batman cinematografico in arrivo (è da poco uscito il trailer di The Batman di Matt Reeves), con Robert Pattinson come Cavaliere oscuro, lui risponde: «Da quello che ho visto nel trailer, ha una bella batmobile, sembra un Batman come si deve, e c’è un’attrice convincente per Catwoman (Zoë Kravitz, ndr). Aspetto di andare al cinema sperando sia un bellissimo film».  

Nell’Incontro Ravvicinato con il pubblico di Roma, Miller si lascia andare ad altri ricordi sulle sue influenze e sulle dinamiche creative. Dietro all’amatissimo 300, il romanzo a fumetti ispirato alla battaglia delle Termopili dove combatterono 300 guerrieri spartani, c’è un film degli anni Sessanta: «Un film che mi ha ispirato moltissimo è un vecchio film del 1962, The 300 Spartans (L’eroe di Sparta di Rudolph Maté, ndr)», spiega Miller. «Lo vidi in una piccolissima sala cinematografica nella città in cui sono nato. Nel film alla fine muoiono tutti i protagonisti. Con quel film, con la morte degli eroi, ho modificato la mia visione degli eroi. Prima pensavo che dovessero sopravvivere e vincere su tutto e tutti, e invece no. Ho giurato a me stesso che avrei fatto un fumetto su questo tema ed è così che è nato 300».

Nel documentario Frank Miller – American Genius, il buon Frank dice: «Dietro ogni finestra c’è una storia». Dal vivo, ai fan racconta come nascono le sue storie: «Io entro in molte finestre, mi intrufolo nelle case delle persone, rubo. Il processo per creare le mie storie è vario: a volte osservo qualcosa per strada, oppure può esserci un episodio importante che riguarda la mia vita come motore. A volte inizio a raccontare e non mi rendo conto di quale sia stata l’ispirazione. Le storie si presentano. Raccontare storie è la mia funzione, non è qualcosa che coscientemente costruisco, mattone dopo mattone. È semplicemente il motivo della mia esistenza».

Prossimo appuntamento con Frank Miller: ancora in Italia, al Lucca Comics & Games 2021, che si svolgerà di nuovo in presenza dal 29 ottobre al 1° novembre.

Frank Miller
Foto: Poisson Rouge Pictures
Immagine del documentario “Frank Miller – American Genius”