Il valore dell’immagine nella comunicazione attraverso l’interpretazione di un giovane autore

Allegra Martin realizza il progetto fotografico sulla Statale 111 nel corso del 2015 per “The Third Island”, ricerca a cura di Antonio Ottomanelli che indaga le trasformazioni del paesaggio calabrese in relazione alle infrastrutture.

La Strada statale 111 è un antico tracciato di epoca borbonica di circa 55 chilometri che parte da Gioia Tauro e arriva a Locri congiungendo metaforicamente i due mari, Tirreno e Ionio, attraversando una sezione della penisola. L’aspetto decisamente affascinate dello sguardo di Allegra è rappresentato dalla ricerca del dettaglio e del vissuto che ruota intorno alla Ss111. Il suo talento è quello di narrare con un linguaggio che ricorda il Viaggio in Italia, la sua ricerca poetica nasce proprio tra quei maestri.

Oggi è una strada poco utilizzata, esistendo altre vie di comunicazione più agevoli e veloci; tuttavia rimane un percorso che attraversa una porzione di territorio molto vario e proprio attraverso la fotografia emerge il suo carattere frammentario. La Calabria, spesso considerata la terza isola italiana per la difficoltà di essere raggiunta, è al centro del progetto presentato per la prima volta alla Biennale di architettura di Venezia e in occasione del 50° anniversario dell’avvio dei lavori per il tronco A3 Salerno-Reggio Calabria e il 20° anniversario dell’apertura del porto di Gioia Tauro.  

Allegra Martin si laurea in Architettura con Guido Guidi presso lo IUAV di Venezia nel 2007 ora vive e lavora a Milano.

Il suo lavoro è stato esposto in Italia presso Viasaterna Arte Contemporanea, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, la Triennale di Milano, la Biennale di Architettura di Venezia, Forma, il Macro di Roma, la Fondazione Fancesco Fabbri; all’estero presso l’Istituto internazionale di Architettura i2A di Lugano, la Galerie f5.6 di Monaco, Breadfield a Malmo. Nel 2014 viene pubblicato “Lido. A sud di nessun nord” (Osservatorio Fotografico, Ravenna, 2014) e “Double bind” (Quinlan editore, 2015).