Il valore dell’immagine nella comunicazione attraverso l’interpretazione di un giovane autore

Il termine ‘hero’ non si riferisce solo a una persona coraggiosa o dal carattere nobile, ma è anche il modo in cui a New York City in gergo si definisce un tipo di panino abbondantemente imbottito. Sull’ambiguità tra ‘eroi’ (heroes) e ‘panini’ (heros) gioca ironicamente l’adesivo sul parabrezza di un’automobile fotografata da Marco Dapino: Unsung Heros.

Così scrive Francesco Spampinato nel testo introduttivo al libro edito da Quinlan sul progetto fotografico di Marco Dapino, un racconto del nord America attraverso automobili e parcheggi.

Blocchi di cemento e linee scolorite sull’asfalto che delimitano i parcheggi (2,8 mt di larghezza per 6.1 mt di lunghezza). Parafanghi, parabrezza, sedili, portelloni, cruscotti, adesivi, cerchioni e stop. Tutti elementi descrittivi della vita dell’auto nel parcheggio. Ombre, riflessi, scalfitture, sporcizie e imperfezioni che raccontano le auto come fossero persone. Forme grafiche e composizioni astratte nella fotografia esperta e sensibile dell’autore. Un’edizione dedicata al progetto Unsung Heros sarà presentata alla Nowhere Gallery di Milano il 14 settembre e al Festival di fotografia di Savignano l’8 e il 9 settembre.

Gli scatti di Marco Dapino sono stati esposti alla Triennale, alla Fabbrica del Vapore, al MuFoCo, al Museo Civico Fattori di Livorno e al CISA Palladio di Vicenza.

Laureato in Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano, diplomato in Tecnica e Linguaggio fotografico al cfp Bauer, durante la sua formazione ha collaborato con Gabriele Basilico e con Bruno Di Bello. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie come RB Contemporary, Spazio Farini, Studio Arte Cannaviello, T14 e Spazio Belvedere; fa parte di collezioni private e permanenti come quelle della Fondazione Malerba e dei già citati MuFoCo e CISA Palladio.