A Roma un incontro sulle installazioni olfattive del profumiere francese

Che profumo ha un’installazione? Forse per rispondere alla domanda bisognerebbe chiedersi cosa manca abitualmente a un’installazione. Perché è proprio l’odore a non essere presente nelle esperienze artistiche sinestetiche: coinvolgono tutti gli altri sensi, tralasciando l’olfatto.

Ma il profumo costruisce mondi, ha un potere decisivo sulla memoria, richiamando immediatamente sensazioni e ricordi. Il profumo è una scultura dell’invisibile. Proprio di questo parla Francis Kurkdjian, profumiere e naso francese, che si è fatto conoscere al pubblico con Le Mâle, la fragranza messa a punto per Jean-Paul Gaultier che ebbe un immediato successo. Aveva 25 anni e da allora ha lavorato con i grandi marchi internazionali per poi aprire il suo atelier, dove confeziona profumi su misura. Ma a fare di lui un naso d’eccezione è la collaborazione con il mondo dell’arte, a cominciare, nel 2003, con Sophie Calle, con cui collabora a una mostra alla Fondation Cartier sul tema de “L’odeur de l’argent”. Crea poi installazioni olfattive a Firenze, a Versailles e a Shangai, immaginando un suo territorio espressivo, libero e sensuale, generoso, in cui il profumo è l’attore principale.

Per la rassegna dei giovedì di Villa Medici, Kurkdjian conduce il pubblico proprio in quel territorio, in un incontro dal titolo, appunto, Profumo, scultura dell’invisibile. A precederlo, il giornalista Giuseppe Cerasa e lo scrittore Marco Lodoli dialogheranno sul tema Le bellezze di Roma: un itinerario inedito tra centro e periferie.

Villa Medici, Roma, 22 marzo dalle ore 19