Freddie Mercury, 10 cose su di lui che forse non sai
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Freddie Mercury, 10 cose su di lui che forse non sai

di Simona Santoni

30 anni fa moriva il trascinante cantante dei Queen, frontman anticonformista e carismatico dalla vita non meno audace. Never boring

Trascinante, audace, inimitabile, Freddie Mercury moriva 30 anni fa, il 24 novembre 1991, ucciso dall’Aids. Ma «forever is our today», come cantava in Who wants to live forever?, per sempre è il nostro e il suo oggi, un oggi che non muore mai per l’iconico frontman dei Queen. Canotta bianca, baffetti neri e denti prominenti, jeans attillati, sul palco del Live Aid dello stadio di Wembley ha scolpito la memoria del rock.

Il recente film Bohemian Rhapsody, che ne ha ripercorso la storia, è stato un incredibile trionfo (ha incassato oltre 900 milioni di dollari diventando il biopic musicale di maggior successo di sempre) ed è stata l’ennesima dimostrazione dell’aura intramontabile di Freddie Mercury, all’anagrafe Farrokh Bulsara, di origini farsi, talento vocale straordinario, showman di luce e carisma.
Chi ha visto Rami Malek riportarlo in vita nel film del 2018 si sarà di certo tolto tante curiosità su come il giovane Farrokh divenne il leggendario Freddie, ma ce ne sono ancora alcune da scartabellare, che vi illustriamo qui.

  • Freddie Mercury commesso per David Bowie

Freddie Mercury e David Bowie hanno avuto una lunga amicizia, dal 1972, che ha vissuto anche momenti di disaccordo. La collaborazione del 1981 al memorabile brano Under pressure? Nacque quasi per caso, quando i Queen e il Duca Bianco si incrociarono negli studi di registrazione Mountain Studios di Montreaux in Svizzera. Tra diversi calici alcolici e altrettanti scontri, in una sola notte in studio germogliò uno dei pezzi cardine del rock inglese.

I due cantanti turbolenti si sono però incontrati per caso per la prima volta nel 1969: Freddie era ancora sconosciuto, David ai primi successi. Freddie gestiva una bancarella nel mercato di Kensington a Londra, di proprietà di Alan Mair, il calzolaio delle star. Bowie era finalmente “salito in orbita” con il singolo Space Oddity. Passeggiando per il mercato adocchiò un paio di stivali vintage, ma non aveva i soldi. Alla fine li ottenne gratis, con Freddie Mercury come suo commesso.

  • Il gilet con i gatti nell’ultima apparizione

Freddie Mercury era un “gattaro”. Adorava i gatti, ne aveva la casa piena, ognuno aveva la sua stanza e ognuno riceveva il suo regalo per Natale. Per lui erano anche fonte di ispirazione. Quando era in tournée chiamava spesso chiedendo di poter parlare con loro al telefono, così che non sentissero la sua mancanza.

Nel 1985, nella sua esperienza da solista, l’album Mr Bad Guy fu dedicato «al mio gatto Jerry, ma anche a Tom, Oscar e Tiffany e a tutti i cat lover in giro per il mondo».

Questa passione è tutta raccontata dal gilet con cui ha cantato nell’ultimo brano registrato prima della morte, il singolo These Are the Days of Our Lives. Nel video appare visibilmente dimagrito e con addosso un colorato gilet in cui l’amico Donald McKenzie aveva dipinto a mano i suoi gatti. Non fu una scelta casuale per Freddie: una sorta di ultima dichiarazione d’amore ai suoi compagni di vita animali.

  • Freddie Mercury era un buon pugile

Sul palco come sul ring. Sebbene Freddie abbia fatto sempre riferimento alla sua infanzia a Zanzibar, dove si trovava per il lavoro del padre, in realtà ha trascorso la maggior parte dei suoi anni formativi in ​​India. Alla St. Peter’s School, un collegio in stile britannico per ragazzi, a Panchgani, si rivelò un ragazzo molto solitario, felice soprattutto quando suonava il pianoforte e alle lezioni di arte, ma anche un bravo sportivo.

Le sue specialità: hockey, atletica e, soprattutto, pugilato. Sul ring era brillante e tenace. E in effetti alcune sue movenze sul palco sembrano richiamare mosse da boxer.

  • Freddie Mercury disegnò il logo dei Queen

Regale e maestoso, il logo dei Queen è stato disegnato da Freddie Mercury, che ha fatto tesoro degli studi all’Ealing Art College di Londra.

Lo stemma è stato realizzato dopo che John Deacon ha completato la formazione, unendosi a  Freddie, Brian May e Roger Taylor nel luglio del 1971. 

Il frontman dei Queen disse: «Ho semplicemente combinato tutte le creature che rappresentano i nostri segni zodiacali: e non credo nemmeno all’astrologia!». Ecco quindi due leoni per John e Roger, il granchio del Cancro per Brian; e due fate per la Vergine di Freddie.

  • Sui francobolli come la Regina

Da bambino Freddie si divertiva a collezionare francobolli. Il suo album personale è stato acquistato da The Postal Museum di Londra nel 1993 e i proventi della vendita sono andati a The Mercury Phoenix Trust, l’organizzazione benefica istituita in memoria di Freddie.

Una curiosità? Il governo britannico ha emesso una serie speciale di francobolli in cui ha ricordato, postumo, Freddie Mercury. Anche il suo volto, quindi, è stato impresso su francobollo proprio come… The Queen.

  • Crazy Little Thing Called Love in vasca da bagno

Freddie Mercury aveva una creatività impulsiva. Non sapeva quando si sarebbe palesata l’ispirazione giusta, quindi chiedeva ai suoi assistenti di portar con sé carta e penna, per afferrare quei momenti.  

Crazy Little Thing Called Love nacque in uno di questi lampi. Quando il guizzo affiorò Freddie era in vasca da bagno, immerso nella schiuma, nella sua stanza all’Hilton di Monaco, in Germania, dove i Queen erano per registrare. Uscito in asciugamano, si fece allungare una chitarra e compose in neanche dieci minuti gli accordi, semplici, visto il suo talento limitato alla chitarra. E fu proprio questa semplicità, probabilmente, la ragione dell’immediatezza e dell’efficacia del brano.

  • Il microfono con l’asta spezzata nato per caso

Il vezzo di usare il suo tipico bottomless mic, il microfono con l’asta rotta, è nato per caso. Freddie era all’inizio della carriera con i Queen quando a metà spettacolo l’asta del microfono si spezzò. Ma the show must go on. Dopo le difficoltà iniziali, invece di sostituirla, Freddie l’ha usata così com’era, guadagnandone in mobilità e libertà sul palco.

La cosa deve essergli piaciuta parecchio, visto che divenne il suo marchio di fabbrica.

Freddie Mercury
Photo by George Wilkes/Hulton Archive/Getty Images
Freddie Mercury, agosto 1973

  • Il rifiuto di recitare a Broadway

Da Bohemian Rhapsody alla… Bohème.  A Freddie fu proposto di recitare a Broadway, di interpretare La Bohème insieme a Linda Ronstadt. Nonostante amasse andare a teatro, il cantante rifiutò.

Ha raccontato: «La prima cosa che mi è venuta in mente è stata che non potrei fare un matinée; e non posso cantare per sei o sette giorni alla settimana sullo stesso palco: mi annoierei a morte».

  • La serata con Lady Diana vestita da uomo

Lady Diana apprezzava la musica pop rock, tant’è che nel 1985 riuscì a trascinare il principe Carlo all’iconico concerto Live Aid, a cui parteciparono anche i Queen.

Una sera la principessa uscì con Freddie Mercury, il comico Kenny Everett e l’attrice Cleo Rocos. Dopo aver bevuto champagne, guardando la serie tv Cuori senza età, decisero di andare per locali e localacci, a Londra, per una serata senza freni. Ma Lady D doveva essere camuffata perché potesse lasciarsi andare senza essere riconosciuta: cappello da baseball, occhiali da sole, giubbotto stile bomber, ecco, che fu il travestimento perfetto, sembrava un bellissimo ragazzo gay eccentrico. E nessuno la riconobbe quando al bancone ordinò altro alcol.

  • Il testamento

Il 22 novembre 1991, presagendo la fine, Mercury chiamò il manager dei Queen e rilasciò una dichiarazione pubblica, per far tacere ogni congettura, in cui confermò di essere sieropositivo e di avere l’Aids. Dopo due giorni morì. Al West London Crematorium, per la cerimonia funebre, erano presenti la famiglia e 35 amici intimi, tra cui Elton John e i membri dei Queen. Risuonava «Take my hand, precious Lord / You’ve got a friend» di Aretha Franklin.

Secondo i desideri di Mercury, Mary Austin, il suo grande amore del passato, prima che Freddie prendesse consapevolezza della sua omosessualità, ebbe in consegna le sue ceneri e le seppellì in un luogo segreto. A lei sono andati gran parte dei suoi beni, la metà del suo patrimonio e la sua adorata residenza di Garden Lodge. A sua sorella e ai genitori il resto, più 500mila sterline al suo chef Joe Fannelli, altrettante al suo assistente personale Peter Freestone e al suo ultimo compagno Jim Hutton, più 100 mila sterline al suo autista Terry Giddings.

Alcuni giorni prima di morire Freddie incontrò il manager dei Queen per discutere della sua eredità e, scherzando, gli disse: «Puoi fare quello che vuoi con la mia immagine, la mia musica, remixarla, ripubblicarla, qualunque cosa… ma non rendermi mai noioso». Impossibile. Never boring, come titola la sua raccolta postuma.

Queen, Freddie Mercury
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I Queen in una foto del 1973. Da sinistra: Roger Taylor, Freddie Mercury, Brian May, John Deacon