All’iconica band di George Michael e di Andrew Ridgley è dedicata la mostra fotografica di Udine

Uno dei luoghi comuni più errati della critica musicale è che gli anni Ottanta siano completamente da buttare. Forse ci si dimentica che in quel periodo si sono affermate band come  U2, The Cure, The Smiths, R.E.M, New Order e Talking Heads o che hanno raggiunto il loro apice stelle della musica black quali Michael Jackson e Prince. Anche le cosiddette boy band di quegli anni, come i Duran Duran, gli Spandau ballet e gli Wham, sono state in grado di scrivere canzoni indimenticabili.

All’iconica band di George Michael e di Andrew Ridgley è dedicata la mostra fotografica Wham!30 Years later, ospitata al Visionario di Udine, che, attraverso memorabilia, rarità, proiezioni video, film, materiali d’archivio provenienti da tutto il mondo, racconta una delle band simbolo degli anni Ottanta.

George Michael e Andrew Ridgley formano nel 1982 gli Wham e incidono un demo che li porta a firmare un contratto con la Innervisions. Il primo singolo si chiama Wham rap!, ma il grande successo arriva con i seguenti Young guns go for it e Bad boys, confermato poi dalla hit Club Tropicana, una canzone che dovrebbe essere prescritta al posto del Prozac per combattere la depressione, tanta è l’allegria che ti mette addosso.

I brani, che coniugano abilmente il pop con l’elettronica, portano l’album Fantastic nei piani alti delle classifiche inglesi. Con il secondo disco Make it big gli Wham spiccano definitivamente il volo, grazie alle indimenticabili Wake me up before you go go, Everything she wants, Freedom e Last Christmas.

Quest’ultima è da trent’anni una delle canzoni-simbolo del Natale, tanto che basta ascoltarne poche note per essere proiettati con la mente nel clima delle feste e dei rigori invernali. All’apice del successo la band si scioglie, registrando il 26 giugno del 1986 l’album-live The final in uno stadio di Wembley affollato da fan commossi.  Dopo pochi mesi prende il via la folgorante carriera solista di Michael(mentre di Ridgley si perderanno le tracce), inaugurata con il singolo Careless Whisper, scritto dal cantante a soli diciasette anni.

Ieri sera ha tagliato il nastro della mostra, vistabile a ingresso libero fino al 31 luglio,  il produttore Simon Napier-Bell, figura chiave del music business internazionale che trasformò gli Wham in una band leggendaria.

«Sono passati 30 anni -ha commentato Silvio Toso, curatore della mostra- dallo scioglimento della band, uno dei gruppi pop più famosi degli anni ’80,che ha portato alla scoperta di un artista chiamato George Michael. Questa mostra vuole raccontare la parabola del successo che fu repentina e brevissima, dal 1982 al 1986, e che fece raccogliere al gruppo più premi di tanti altri artisti, rendendoli un fenomeno di costume e catalizzando l’attenzione della stampa mondiale».

Wham!30 Years later nasce da un’idea del collezionista udinese Silvio Toso con ArteKmZero, e registra la collaborazione del Comune di Udine,del CEC Centro Espressioni Cinematografiche/Visionario, del gruppo Claimax, della Lindsay Anderson Memorial Foundation dell’Università di Sterling e di Eufrasia Filmedia.

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Wham! 30 Years Later

In mostra fino al 31 luglio al Visionario di Udine (Via Fabio Asquini 33)

Info: 0432 227798

Ingresso libero