I piselli di Federico

I piselli di Federico

di Gianluca Cantaro

Apre la mostra “Fellini Forbidden” al museo di Rimini dedicato al regista. 42 disegni ironici che celebrano il “prick” e realizzati dal cineasta durante le riprese de “Il Casanova”

Chi, nell’epoca del politically correct a ogni costo. non ha profondità culturale, potrebbe leggere la mostra ‘Fellini Forbidden’ (al museo fellini di rimini dal 9 luglio al 6 novembre 2022) come la celebrazione del patriarcato di un uomo che esalta le sue doti sessuali. Ma basta conoscere l’opera e la visione dell’autore, per capire che certe etichettature affrettate non hanno senso. Eccellente disegnatore oltre che maestro della cinematografia mondiale Federico Fellini ha avuto fin dagli inizi la passione per l’erotismo che ha raccontato in tutte le sue sfaccettature, con delicatezza, rispetto, ironia tenendosi costantemente e rigorosamente lontano dalla volgarità e soprattutto da una qualunque discriminazione: le sue ‘veneri’, infatti, erano bellissime per il loro essere sempre inclusive. L’esibizione è composta da 42 piccoli disegni, realizzati dal regista durante la preparazione del film ‘Il Casanova’ nella metà degli anni 70, che celebrano il prick (l’organo sessuale maschile in slang inglese, ma anche insulto equivalente più o meno al nostro ‘cazzone’) con lo humour tipico del cineasta: in motocicletta, in versione natalizia, con fuochi d’artificio oppure incoronato, l’auto celebrazione di un’erezione perfetta o la frustrazione di una mancata, quello in carriola o due che si fronteggiano come spadaccini

Gli schizzi erano stati regalati dal regista all’amico, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra e ora è stata acquistata dall’imprenditore del web, il riminese Massimiliano Benedetti. ‘Il film ‘Il Casanova’ è uscito in sala quando avevo 6 anni (nel 1976, ndr) ed è incredibile pensare che il maestro in quegli anni riuscisse già ad immaginare un lavoro grafico con un contenuto così erotico ma allo stesso tempo ironico, soprattutto nei confronti della figura maschile’, racconta. ‘I 42 disegni sono la perfetta caratterizzazione degli stereotipi dell’uomo moderno. Da collezionista d’arte e grande fan del mondo dei fumetti sono rimasto a bocca aperta quando per caso ho scoperto l’esistenza della collezione ‘Prick’, che sono riuscito a regalarmi qualche anno fa. Oggi abbiamo costruito insieme al Museo Fellini un progetto esperienziale che penso renda merito alle opere mai esposte tutte insieme con un allestimento simile. Spero sia la prima tappa di molte altre in giro per il mondo”.