Le affascinanti storie di Michele De Lucchi e Alessandro Mendini in due preziosi volumi

È tempo di architettura e design a Milano, ma lo è anche in libreria dove approdano due pubblicazioni molto differenti tra loro, una intimistica e l’altra monumentale, di architetti altrettanto dissimili per approccio e generazione, ma egualmente imperdibili.

“Come fai a creare rivoluzione se stai seduto al tuo tavolo coi social network? Vale molto di più guardarsi negli occhi”. Le Storie di Architettura di Michele De Lucchi sono davvero delle piccole narrazioni di buon senso e piene di poesia che partono da esperienze di vita quotidiana. “Lo schiaccianoci va bene per il balletto”- scrive ancora il grande Architetto – “ma per schiacciare le noci è molto meno adatto. Di una efferata violenza”. De Lucchi mette così a disposizione del lettore il momento privato della creazione, non solo gli schizzi che usa per fermare le idee ma anche le memorie, i pensieri, i concetti attorno a cui ha ragionato che vanno al di là di tecnicismi o considerazioni escludenti, coinvolgendo il suo pubblico in un percorso affascinante. Michele De Lucchi, Storie di Architettura, Skira, 2016.

La monografia dedicata a Alessandro Mendini, retrospettiva nel colorato mondo di uno dei grandi Mestri italiani, si presenta come un’opera d’arte, desiderabile già in quanto oggetto in sé. Ma è l’occasione imperdibile per ripercorrere le tappe della sua avventura, godendo anche di una ricca rassegna degli immaginifici disegni. Codice Mendini è suddiviso in 9 temi (o regole, secondo l’Architetto) che permettono di vedere più da vicino il suo percorso, simile a una “via lattea”, come suggerisce Fulvio Irace nell’introduzione al volume. “Una galassia evanescente, fatta di buchi neri e di colorate comete, la cui struttura si rivela solo all’osservazione telescopica, l’unica che consente di metterne in chiaro le oscillazioni, le impennate, le ripetizioni, prodotte dall’encefalogramma di una mente vigile e inquieta”. Fulvio Irace, Codice Mendini, Electa, 2016.