Importanti musei per cinque grandi artisti

Importanti musei per cinque grandi artisti

di Elena Bordignon

Berlino, Venezia, San Francisco, Zurigo e Vienna: queste le metropoli che ospitano le mostre di cinque grandi artisti internazionali

Senza le loro ricerca, le loro ambiziose soluzioni, le loro originali rivoluzioni, probabilmente non avremo le più belle pagine della cultura visiva contemporanea. Per motivi diversi, questi cinque grandi maestri – Bruce Nauman, Nam June Paik, Joseph Beuys, Yayoi Kusama e Gerhard Richter – hanno rivoluzionato il nostro modo di vedere e capire l’arte. Attualissimi per le tematiche che hanno approfondito con le loro opere – pensiamo alla sensibilità ecologica di Beuys o le influenze sulle moda della Kusama – questi artisti hanno, prima di tutto, ampliato la visione stessa dell’arte. Ma iniziamo il nostro giro per scoprire le importante mostre ospitate in cinque grandi istituzioni museali internazionali. 

Yayoi Kusama: A Retrospective – A Bouquet of Love I Saw in the Universe

Gropius Bau, Berlino – 23/04/2021 – 1/08/ 2021

Il museo berlinese presenta, su quasi 3000 m², la retrospettiva dedicata a quella che è stata spesso definita la ‘regina dei pois’, Yayoi Kusama. La mostra offre una panoramica sui periodi chiave che contraddistinguono la lunga carriera dell’artista giapponese. Partendo dai suoi primi dipinti e sculture, in mostra anche la documentazione dei suoi iniziali interventi nelle strade di New York dal 1958 al 1973. A Bouquet of Love I Saw in the Universe  – questo il titolo – è una mostra che è stata pensata come un assemblage di grandi dimensioni degli iconici tentacoli gonfiabili dell’artista, mutevole per tutta la durata della mostra. Accanto ai dipinti e alle sculture è presente anche una ricostruzione della prima Infinity Mirror Room dell’artista, realizzata a New York nel 1965. Con il suo motivo ossessivo – il famoso ‘dot’ – ha ricoperto un’infinità di superfici con una costanza e perseveranza incessante.“I pois sono una via verso l’infinito”, spiegava Kusama nel 1968. “Quando annulliamo la natura e il nostro corpo con i pois, diventiamo parte dell’unità del nostro ambiente. Divento parte dell’eterno e ci annulliamo nell’Amore”.


Yayoi Kusama, “Infinity Mirror Room – Phalli’s Field”, 1965 © YAYOI KUSAMA

Bruce Nauman: Contrapposto Studies

Palazzo Grassi, Punta della Dogana, Venezia 

23/05/2021 – 09/01/2022

Osannato dalla critica, venerato dalle giovani generazioni di artisti, desiderato dai più grandi collezionisti, Bruce Nauman è una delle personalità più significative del panorama artistico contemporaneo. Vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2009, l’artista è stato celebrato nei più importanti musei del mondo. La sua mostra a Venezia, ospitata a Palazzo Grassi nella sede di Punta della Dogana, è presentata come un ulteriore tassello alla sua lunga carriera. La mostra si sviluppa come un percorso espositivo inedito, che ambisce a dare una nuova lettura della sua lunga carriera, affiancando a lavori storici un selezione di opere più recenti, esposte per la prima volta in Europa. La mostra veneziana rende omaggio a una serie di video realizzati negli ultimi cinque anni a partire dalla rivisitazione di uno dei primi lavori in cui Nauman sperimentava l’uso delle immagini in movimento: il celebre “Walk with Contrapposto” del 1968.  


Walk with Contrapposto, 1968 Videotape, black and white, sound 60 min. Electronic Arts Intermix Courtesy of the artist and Electronic Arts Intermix (EAI), New York © Bruce Nauman by SIAE 2021

Gerhard Richter – Landscape
Kunsthaus, Zurigo

26/03/2021 – 25/07/2021

Gli stessi artisti lo definiscono il più autorevole punto di riferimento della pittura contemporanea. Nella sua lunga carriera, non solo ha praticamente dipinto ‘tutto’, ma anche lo ha dipinto in tutti i modi possibili.  La Kunsthaus di Zurigo dedica all’illustre maestro una mostra incentrata su uno dei suoi generi principali, ovvero la pittura di paesaggio. Accanto a oltre 80 quadri sono esposti disegni, collage fotografici, fotografie dipinte, stampe e libri d’artista. Allestita in oltre 1200 metri, la mostra offre ai visitatori uno spaccato del processo creativo di Richter dal 1957 al 2018. Fin dall’inizio Richter osserva il paesaggio attraverso la lente meccanica della fotografia, realizzando lui stesso gli scatti che utilizzerà in seguito per i quadri. Nel 1981 Richter disse dei suoi paesaggi: tali opere mostrano la mia «nostalgia», sono il «sogno di un ordine classico e di un mondo ideale». Ed è proprio una prospettiva ideale quella che si coglie in moltissimi dipinti, dove emerge evidente l’influenza della pittura romantica: da essa attinge i cieli sconfinati e gli orizzonti bassi, gli intensi tramonti, i paesaggi avvolti nella nebbia e le immagini di nuvole e arcobaleni.


Venice (Staircase) [Venedig (Treppe)], 1985.

Nam June Paik 

Moma, San Francisco

 8/05/2021 – 3/10/2021

«La pelle è oramai inadeguata a interfacciarsi con la realtà. La tecnologia è diventata la nuova membrana del nostro corpo». Così scrisse Nam June Paik, artista coreano pioniere della videoarte e autore di imponenti installazioni gremite di televisori e dispositivi elettronici.

Il Moma di San Francisco gli dedica una grande retrospettiva, che ci offre la possibilità di constatare quanto Paik sia stato un pionieri di molti temi e ricerche che, per molti versi, risultano attuali anche oggi. Visionario e sperimentatore, l’artista ha unito arte, musica, performance e tecnologia in modi rivoluzionari e la cui influenza è ancora percepita nell’arte, nella cultura pop e nella musica e in molti film di oggi. La mostra è presentata come un affascinante percorso di immagini e suoni, attraverso più di 200 opere. Considerato, a ragione, uno dei primi artisti veramente globali, Paik ha previsto l’importanza dei mass media e delle nuove tecnologie, coniando la frase electronic superhighway’ nel 1974 per prevedere il futuro della comunicazione nell’era di Internet. 


Nam June Paik, Merce – Digital, 1988, collection Roselyne Chroman Swig, San Francisco, © Estate of Nam June Paik

Joseph Beuys, Think. Act. Convey.

Belvedere 21, Vienna

04/03/2021 – 13/06/2021

In occasione del centenario della sua nascita, il Belvedere di Vienna, ospita una retrospettiva dell’artista Joseph Beuys. A partire dagli anni ’60, l’artista tedesco ha sviluppato nuovi modi di pensare che, nella loro complessità, continuano ad essere rilevanti ancora oggi. Ha raggiunto la fama universale con la sua definizione ampliata di arte e il concetto di scultura sociale. L’arte – secondo il suo principio guida – ha lo scopo di affermarsi a livello sociale, politico, intellettuale e scientifico. La mostra ruota attorno ai concetti di pensiero, azione e mediazione: mentre l’opera principale, Honey Pump at the Workplace, rappresenta una espressione simbolica del credo di Beuys secondo cui la trasformazione sociale può essere raggiunta attraverso l’arte. Nella sua vasta opera, ha esaminato ampiamente argomenti legati all’ecologia, alla filosofia e non ultima lo studio dell’uomo in tutta la sua complessità.


Joseph Beuys Works Galerie Thaddaeus Ropac