L’arte dell’anno

L’anno giunge al termine ed è ora di tirare le somme sulle mostre italiane che hanno movimentato il 2016. Abbiamo provato a stilare una lista delle 10 più interessanti, compiendo un viaggio immaginario tra gli appuntamenti con l’arte da nord a sud. Per chi se le fosse perse: alcune sono ancora in corso. Affrettarsi è d’obbligo.

Sigmar Polke
dal 17 aprile al 6 novembre, Palazzo Grassi a Venezia ha ricordato Sigmar Polke con una retrospettiva che ne ha svelato lo spirito più anticonformista. Negli anni ’60 e ’70, il suo “Realismo Capitalista” criticava il consumismo e la produzione di massa, ridicolizzando il tedesco medio e il suo sistema di valori. In mostra, oltre 90 opere a cavallo tra arte, pittura, fotografia, installazione e video, 60 delle quali provenienti dalla collezione Pinault.

Escher
È ancora in corso (fino al 8 gennaio), una delle mostre record di visite dell’anno: Escher, ospitata dal Palazzo Reale di Milano. Un omaggio al grafico olandese Maurits Cornelis Escher, alle sue passioni – in primis per l’Italia – e alla sua creatività visionaria. Una retrospettiva all’insegna dell’interattività e del coinvolgimento dei visitatori – che stimola i selfie, ad esempio – tanto da scatenare una vera e propria “Escher-mania”.

La fine del mondo
A Prato, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci ha riaperto con la mostra La fine del mondo, lucido (e critico) affresco della situazione di incertezza che pervade il mondo attuale realizzato attraverso le opere di 50 artisti internazionali. Una riflessione, a tratti dolorosa, sui conflitti e sulle problematiche della società contemporanea, ma anche un percorso multisensoriale attraverso la storia dell’uomo e attraverso la bellezza che è stato capace di creare nei secoli.

La passione secondo Carol Rama
Una mostra-rivelazione visitabile fino al 5 febbraio. La GAM di Torino ospita la prima retrospettiva di Carol Rama, artista torinese che nel dopoguerra rappresentò la sessualità femminile in modo libero e rivoluzionario, tra membri amputati, defecazioni e atti sessuali promiscui. Tanto da essere aspramente censurata. Per la prima volta, la GAM di Torino accende un faro sull’opera della pittrice – che ispirò fortemente artiste come Cindy Sherman, Kara Walker e Sue Williams.

Ed Atkins
Per chi non fosse riuscito a vederla, un’altra mostra da non perdere a gennaio (fino al 29), al Castello di Rivoli di Torino e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Ed Atkins è uno degli artisti emergenti più interessanti del momento. Classe 1982, ha basato la propria ricerca artistica sullo ripercussioni del progresso tecnologico sulla vita dell’uomo. Il risultato è una serie di installazioni video, testi e disegni dal forte impatto emotivo, che riflettono sulla dicotomia tra mondo reale e digitale.

David Bowie Is
File all’ingresso, ressa e pellegrinaggi da tutta Italia. La mostra David Bowie Is, nona tappa del tour organizzato dal V&A Museum di Londra, è sicuramente tra le mostre più amate del 2016. Dal 14 luglio al 13 novembre, il MAMbo di Bologna si è trasformato in un tempio dedicato alla carriera del cantante. Dall’adolescenza nei sobborghi di Londra fino ai palchi di Top of the Pops, la mostra ha ripercorso gli anni più prolifici di Bowie, analizzandone collaborazioni, travestimenti scenici e ispirazioni. Immancabile per fan e non.

Edward Hopper
Un anno di Hopper. Il pittore statunitense è stato celebrato da Palazzo Fava a Bologna e dal Complesso Vittoriano di Roma (fino al 12 febbraio 2017), con una mostra che ne presenta l’opera attraverso 60 dipinti. Uno sguardo sulla visione della società contemporanea dell’artista e sulla sua capacità di cogliere il disagio dei singoli, il silenzio e la solitudine.

Da Kandisky a Pollock
A Firenze, dal 19 marzo al 24 luglio, Palazzo Strozzi ha ripercorso la storia del Novecento attraverso oltre 100 opere appartenenti ai collezionisti americani Peggy e Solomon Guggenheim, facendo dialogare l’arte europea moderna e contemporanea con i grandi artisti americani degli anni cinquanta e sessanta, come Jackson Pollock e Roy Lichtenstein. Un’occasione unica per osservare alcune delle opere che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea.

Roman Signer. Films and Installations.
Dal 22 aprile fino al 3 luglio, il Museo MAN di Nuoro ha presentato la prima retrospettiva italiana di uno degli artisti più sperimentatori del Novecento: Roman Signer. Fu l’ideatore di un nuovo concetto di scultura in movimento, che combina azione e installazione. Nei suoi filmati, Roman Signer mette in scena grandi e piccole esplosioni di oggetti comuni, rendendole un’esperienza coinvolgente, quasi estetica. In mostra, l’intera produzione di filmati in Super 8 creati tra il 1975 e il 1989, oltre a tre opere realizzate appositamente da Signer per l’esposizione.

Jean Arp
Visibile ancora per poco: fino al 15 gennaio. A 50 anni dalla sua morte, Roma ha ricordato Jean Arp, tra i padri fondatori del movimento Dada, con una retrospettiva ospitata da uno degli spazi più suggestivi della città: le Terme di Diocleziano. A essere esposte sono circa 80 opere dell’artista francese, tra sculture monumentali, rilievi, stampe e papier collé.