A Milano una grande antologica celebra Saul Steinberg

A Milano una grande antologica celebra Saul Steinberg

di Digital Team

Alla Triennale di Milano 350 opere ripercorrono lo straordinario percorso artistico di Saul Steinberg, grandissimo disegnatore del 900

Comincia il 15 ottobre e finisce addirittura il 13 marzo dell’anno prossimo, ma per sicurezza segnatevi fin da ora la data, perché questa mostra dedicata a Saul Steinberg (1914-1999) alla Triennale di Milano si preannuncia una di quelle che fanno felici chi le visita. Chi fosse Steinberg (ma davvero qualcuno non lo conosce? Non ha avuto da ragazzo in camera il poster/riproduzione della copertina del New Yorker con View of the World from 9th Avenue??), comunque si riassume velocemente in: uno dei grandissimi disegnatori del 900, imitatissimo, inimitabile. Sarà anche per questo che a curare la ricca retrospettiva comprendente circa 350 prestiti da tutto il mondo sono Italo Lupi (architetto e soprattutto art director come Steinberg) e uno scrittore del peso di Marco Belpoliti (con Francesca Pellicciari) che, peraltro, all’artista ha già dedicato una pubblicazione anni fa. Il titolo della mostra Saul Steinberg Milano New York sottolinea il forte legame dell’artista con l’Italia, stretto negli anni di formazione a Milano (1933-1941), un legame che non viene mai meno anche quando ormai Steinberg si stabilisce definitivamente negli States. A ricordarlo nell’esposizione sono le 4 strisce di disegni creati per  essere trasposti sulle pareti del Labirinto dei ragazzi, realizzato dallo studio di Architettura BBPR nel Parco Sempione nel 1954 in occasione della 10ª Triennale. 


Non solo. Negli anni Settanta, Steinberg dedica a Milano altri disegni di rara intelligenza, rappresentando la città, i luoghi della sua vita milanese nei dintorni del Politecnico, trasfigurati dal ricordo che gli suggerisce. «L’aria di Milano», scrisse, «era ottima, allora, e la luce bellissima, e vedevo una cosa che non avevo mai visto, lo svegliarsi tranquillo e silenzioso di una città: gente a piedi, gente in bicicletta, tram, operai».

L’esposizione spazia tra disegni a matita, a penna, a pastello; opere realizzate con timbri e ad acquerello, maschere di carta, oggetti/sculture, stoffe, collages, a documentare la intensa e poliedrica attività di Steinberg. Ben due pubblicazioni accompagnano la mostra: un libro-catalogo organizzato come una “enciclopedia” contemporanea in circa 100 lemmi firmati da studiosi, storici dell’arte, critici, giornalisti, a cura di Marco Belpoliti che analizzerà l’opera di Saul Steinberg nei suoi molteplici aspetti. Un secondo volume, sempre di Electa, che vuole essere una guida “sentimentale” incentrata sul rapporto speciale tra Milano e l’artista: un volume illustrato che accompagnerà lungo un itinerario fatto di luoghi in cui era vissuto ma anche di persone che aveva frequentato, e che ritorneranno anche nei suoi disegni più noti degli anni americani.