23° Esposizione Internazionale Triennale di Milano: tutto quello che c’è da vedere
Courtesy the artist and Galleria Massimo Minini, Brescia

23° Esposizione Internazionale Triennale di Milano: tutto quello che c’è da vedere

di Carolina Saporiti

Cosa non sai di non sapere? L’ignoto è il tema di questa speciale edizione che proseguirà fino all’11 dicembre con mostre, installazioni ed eventi speciali. Una guida per tuti i visitatori

Ha inaugurato lo scorso 15 luglio e proseguirà fino all’11 dicembre la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, dal titolo Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries

L’Esposizione Internazionale di Triennale di Milano, che festeggia quest’anno i 100 anni, è uno degli appuntamenti più importanti dedicati al design e all’architettura in campo internazionale e in questa edizione affronta un tema affascinante e urgente: la manifestazione si interroga infatti sull’ignoto, sui misteri del mondo conosciuto e apre uno spazio di riflessione su quello che non sappiamo di non sapere.

“Può sembrare un esercizio futile – dice Stefano Boeri, presidente di Triennale di Milano – chiedersi cosa non sappiamo di non sapere. Eppure, basta per un momento prendere distanza dai ritmi ripetitivi della vita quotidiana e riflettere su quanto è accaduto in questa prima parte di millennio, per capire che questa domanda non è retorica. La verità è che l’erosione del dualismo tra umano e non umano ha avuto e sta avendo un immediato riscontro nell’estensione della sfera dell’ignoto, di quanto non sappiamo, non mappiamo, non controlliamo. Un contraccolpo radicale, che ha il tono e la potenza di una nuova prospettiva sul mondo”.

L’Esposizione è un’occasione di indagine: dell’universo più lontano, della materia oscura, degli Oceani, della nostra coscienza. L’ignoto diventa una dimensione da vivere, non più in antagonismo con ciò che non conosciamo, ma come elemento di stupore di fronte alla vastità di ciò che ci sfugge. 

L’Esposizione Internazionale di Triennale di Milano riunisce mostre e progetti che coinvolgono 400 artisti, designer, architetti, provenienti da più di 40 paesi; 23 partecipazioni internazionali, con una forte presenza del continente africano, rappresentato da 6 padiglioni nazionali (Burkina Faso, Ghana, Kenya, Lesotho, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda). L’insieme di mostre, installazioni ed eventi di Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries vuole esplorare tutto ciò che è fuori dal nostro campo di conoscenza, con l’attitudine di chi sceglie la sfida dell’empatia perché, in fondo, quello che non sappiamo di non sapere non è la constatazione di un limite, ma la percezione di una forma di conoscenza che rispetta l’ignoto, a volte abbracciandolo, a volte attraversandolo, a volte eludendolo. Ma sempre accettandolo come presenza costante della nostra vita. 

In linea con la tradizione delle Esposizioni Internazionali di Triennale, la 23ª edizione include la mostra tematica – curata da Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea – e una sezione dedicata alle partecipazioni internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions attraverso canali governativi. Francis Kéré – premiato con il Pritzker Architecture Prize 2022 – ha realizzato quattro installazioni sulle immagini e le voci del continente africano che scandiscono il percorso di visita, dall’esterno all’interno di Triennale. Oltre a quella tematica, la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale di Milano ospita altre due grandi mostre: Mondo Reale, ideata da Hervé Chandès, Direttore Artistico Generale della Fondation Cartier pour l’art contemporain, e La tradizione del nuovo, curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale.

Parte integrante della manifestazione sono inoltre le installazioni e i progetti speciali che coinvolgono gli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, il musicista e scrittore Francesco Bianconi, il filosofo Emanuele Coccia, la ricercatrice e docente del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano Ingrid Paoletti, l’artista e Grand Invité di Triennale 2021-2024 Romeo Castellucci, il maestro dell’architettura e del design Andrea Branzi, con l’architetto Lapo Lani.

Courtesy of Dotdotdot; Foto DSL studio
“Portal of Mysteries”. Emanuele Coccia and Dotdotdot with propp.

23rd International Exhibition of Triennale Milano 2022 (ph. DSL studio)

Ad accogliere i visitatori, nell’atrio di Triennale Milano, sarà Portal of mysteries, uno stargate, realizzato con il filosofo Emanuele Coccia e progettato dallo studio Dotodotdot che, come una soglia narrativa, introduce fisicamente e metaforicamente nel tema dell’ignoto, trasformando la mostra nell’introduzione ai misteri del pianeta Terra. Attraverso questo speciale portale immersivo alto 4 metri i visitatori entrano attivamente nel vivo del discorso, liberandosi da una visione geocentrica e cercando di trovare una nuova prospettiva di approccio per comprendere i temi dell’Esposizione.

All’interno della mostra principale, una delle quattro commissioni speciali, è il progetto di ricerca di SOM, intitolato Decalogue for Space Architecture, progettato anch’esso da Dotdotdot, che prosegue una linea di indagine che risponde al quesito di come si possano progettare le condizioni ideali affinché l’uomo riesca a prosperare nello spazio. 

Paolo Riolzi
Greenhouse Silent Disco, Padiglione Polonia

Fondation Cartier pour l’art contemporain presenta MONDO REALE, mostra in collaborazione con i designer italiani Formafantasma e diciassette artisti contemporanei internazionali, molte delle cui opere sono state commissionate appositamente. L’esposizione riunisce una serie di opere che esprimono la sensazione dell’ignoto. Lasciando ai visitatori la libertà di vagare tra le opere esposte, la mostra invita ad accogliere i misteri dell’ignoto e a lasciare che emozioni, immaginazione e curiosità volino libere e senza freni. La mostra si estende oltre i limiti fisici dello spazio espositivo con due progetti speciali Live from Mondo Reale che ne scandiranno la quotidianità per tutta la durata. Weather Report di David Lynch verrà trasmesso ogni giorno in un’area della mostra. Alle ore 19, il regista annuncerà le previsioni del tempo dalla sua casa di Los Angeles, plasmando il presente e la sua interpretazione in un ossimoro di empirismo e immaginazione. Sho Shibuya condividerà il suo rituale artistico quotidiano in un’ultima cornice digitale al termine dell’esposizione. Il cielo di Brooklyn osservato dalla sua finestra, dipinto sull’edizione giornaliera del New York Times e convertito in un’immagine digitale approda tra le sale della Triennale Milano. Un viaggio attraverso il tempo, da Occidente a Oriente, che ne enfatizza l’inesorabile scorrere, giorno dopo giorno, in una cronologia pittorica.

Infine, tra gli altri progetti, merita una citazione, Greenhouse Silent Disco, l’installazione del Padiglione Polonia, progettata per decifrare il silenzioso linguaggio della vegetazione arborea in una serra del futuro. Popolata da una fitta vegetazione e dotata di sensori digitali che captano le reazioni delle piante agli stimoli trasformandoli in luci LED e suoni, l’installazione invita i visitatori a raccogliere i suggerimenti dell’intelligenza vegetale per il benessere degli ecosistemi.