Torna il festival internazionale, in cinque luoghi della città

Torino capitale della danza. Almeno per Interplay, il collaudato festival internazionale che quest’anno giunge alla sua quindicesima edizione, che porta in italia le più importanti novità coreografiche dal mondo. Due gli appuntamenti, dal 23 al 30 maggio e dal 5 al 12 giugno, per godere di una città reinterpretata in versione palcoscenico. Ecco perché andarci.

Ironia danzante. Il programma di questa edizione è ad alto tasso di ironia. Almeno nelle produzioni di Virginie Brunelle, dissacrante artista canadese che torna al festival con Complexe des Genres, una danza acrobatica, energetica e fortemente fisica, sensuale e irriverente sull’incontro/scontro tra uomo e donna (in scena il 25 maggio al Teatro Astra) o quelle del collettivo ungherese Bloom!, composto da Dànyi, Molnàr e Vadas che combinano teatro, suono e design (26 maggio alle Fonderie Limone). Oppure ancora l’anteprima della nuova creazione di Ambra Senatore, Mattoncini, in cui il quotidiano viene scomposto e ricomposto per mostrare il lato ora surreale, ora tragico, ora comico dell’essere umano (sempre il 26 maggio alle Fonderie Limone).

Finestre sul mondo. Oltre all’Ungheria, presente per la prima volta al festival, ci sono importanti proposte internazionali. A cominciare dalla Germania l’israeliana di casa a Berlino Zufit Simon e Stephan Herwig con un lavoro sulla ricerca della propria libertà (28 maggio alle Fonderie Limone), affiancata dalla Spagna, con La Intrusa, che presenta una coreografia sul ruolo del potere, il duo Lali Ayguadé e Nicholas Ricchini che ragionano sul concetto di sistema applicato all’essere umano e al suo modo di vivere, mentre su quello dell’addio si dedica il Physical Momentum Project. Questi ultimi tre si esibiranno per la sezione Blitz Metropolitani in collaborazione con Torino Jazz Festival Fringe ai Murazzi del Po, il 29 maggio dalle ore 18, in una serie di short format con musica dal vivo. L’olandese pluripremiato Arno Schuitemaker presenta in prima assoluta Together_Till The End, mentre il trio italo inglese di Moreno Solinas si esibisce in Tame Game (30 maggio alle Fonderie Limone). Ma la sorpresa è la presenza di Patricia Apergi, coprodotta da Biennale di Lyon e per la prima volta in Italia, è stata definita l’astro nascente della danza contemporanea greca. Planites, il suo nuovo spettacolo, parla di immigrazione e identità lungo la scia dei ricordi che ogni viaggiatore porta nelle proprie valigie. Da est a ovest, attraverso un linguaggio che media la tradizione culturale d’origine e la danza contemporanea (23 maggio, Teatro Astra).

Proposte italiane.  Sono 13 le compagnie e i danzatori di casa nostra che partecipano a Interplay, alcuni già noti al pubblico e altri da scoprire, tutti interessati a ingaggiare sfide sia sul terreno coreografico, contaminato spesso da altri media, sia su quello contenutistico, per parlare della più stretta attualità. Il 12 giugno quattro spettacoli chiuderanno la manifestazione con quattro coreografie site specific ispirate alla mostra Plastic Days in corso al MEF Museo Ettore Fico, pluripremiato simbolo della riqualificazione della perifweria torinese e nuova location di Interplay. Nicola Galli, Annamaria Ajmone, Andrea Gallo Rosso, Manolo Perazzi e Federica Pozzo saranno i protagonisti della giornata.

Disorientamento. un incontro speciale dal titolo Disorientamento sulla danza contemporanea con Alessandro Pontremoli (Università di Torino), il critico Fabio Acca (Università di Bologna) e la rivista KLP è affiancato da workshop e progetti di formazione.

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Interplay/15

23-30 maggio; 5-12 giugno, Torino