Joe Colombo: una mostra e due attente riedizioni celebrano il grande designer

Joe Colombo: una mostra e due attente riedizioni celebrano il grande designer

di Digital Team

Il domani come non lo avevamo ancora visto. Una mostra e due riedizioni per ricordare Joe Colombo, il designer futuribile

Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro. Sintetizza così, e proprio bene, il titolo della mostra che alla GAM di Milano (fino al 4 settembre) ripercorre la storia e le idee di un architetto e designer visionario, capace di prevedere e anticipare tanti futuri traguardi del design, della tecnologia e della società contemporanea. Una figura davvero unica Cesare (Joe per la passione per il jazz) Colombo nel panorama non solo nazionale che, in una decina d’anni appena, dato che scompare prematuramente nel 1971, ha creato un catalogo di oggetti, arredi, progetti  d’interni installazioni impressionante. A confermare il suo rilievo è la presenza di molti suoi prodotti nei cataloghi di tante importanti aziende, nonché la loro fortuna commerciale, segno di un gradimento che, generazione dopo generazione, non viene mai meno. In questi tempi di riedizioni e riletture – complice anche l’inevitabile succedersi degli anniversari – Oluce con cui Colombo ebbe un (reciproco) proficuo rapporto propone due classici del designer.

Si comincia con una versione special della luce da tavolo 281, che ne celebra i primi 60 anni. Colombo 281 è il primo progetto di Joe per Oluce, peraltro l’unico realizzato a quattro mani con il fratello Gianni – figura chiave dell’arte programmata e cinetica. Se vi chiedete quale luce sia, ebbene si tratta della comunemente detta Acrilica, con riferimento al materiale con cui è realizzata. Per ieri come per oggi l’innovazione è assoluta. Il metacrilato, che era già impiegato da una decina d’anni nell’illuminazione tagliato in fogli sottili, qui invece è di grande spessore e, grazie alla sua particolare curvatura, diventa fonte illuminante perché ha la proprietà di trasportare e diffondere la luce dell’invisibile lampadina nascosta nella base. Un’innovazione che fece vincere ad Acrilica, nel 1964, la medaglia d’oro alla XIII Triennale di Milano. L’edizione speciale 2022, è proposta con basamento in marmo Portoro (usualmente, in metallo nero). L’altra è una versione mini di Coupé, del 1967. Grafico, essenziale – la base, il fusto e la calotta orientabile a fare da paralume – il progetto è diventato una delle famiglie più conosciute di Oluce. Mini Coupé, variante in scala ridotta (34 cm di altezza) della lampada da tavolo è proposta in una nuova contemporanea gamma colori. Il risultato? La conferma di come il gesto estetico, la sperimentazione di nuovi materiali, l’uso del colore, possono essere un modo divertente e intelligente per superare i soliti schemi. A sancire il successo di Coupé a livello internazionale arrivò l’International Design Award dell’American Institute of Interior Designers di Chicago ottenuto nel 1968 e la sua presenza nella collezione permanente del MoMA di New York e del Neue Sammlung Museum di Monaco di Baviera.