John Lennon candido provocatore in 10 foto intime fuori dal palco
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John Lennon candido provocatore in 10 foto intime fuori dal palco

di Digital Team

Anima dei Beatles ma anche solista e schivo solitario. Alla ricerca di una connessione umana, sull’eco di “Imagine”, ma anche in fuga dalla gloria. Riviviamolo in questi scatti

Occhiali rotondi e voce affilata, come il suo profilo indagatore da candido provocatore su spalle infossate da una gloria sconfinata, John Lennon è stato il più grande e forse il più controverso. Schietto, se non spigoloso, insieme all’amico nemico Paul McCartney ha reso i Beatles leggenda. Nasceva il 9 ottobre 1940 e, con l’altro genio di Liverpool, legati anche dal trauma di aver perso la mamma da ragazzini, ha rivoluzionato la storia della musica.
Il 5 ottobre di 60 anni fa, nel 1962, usciva nel Regno Unito il primo singolo dei Fab Four, Love me do, che non ottenne il successo sperato, mentre nel 1963 John e Paul componevano Please, Please Me e l’irresistibile She loves you che in Inghilterra diventava il tormentone di un’intera generazione. Fu Beatlemania. Eppure già a 29 anni John Lennon aveva chiuso con i fantastici quattro. O forse era stato McCartney a chiudere. I due hanno dibattuto anche su chi per prima abbia lasciato la band.

John Lennon
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John Lennon con una fotocamera Hasselblad alla Chiswick House di Londra, Regno Unito nel 1966

Accanto a Yōko Ono, artista di sette anni più grande, John Lennon aveva trovato oltre all’amore forse anche la madre che cercava sin da bambino, quando fu abbandonato e poi cresciuto dalla zia. La sua canzone Mother, rilasciata da solista nel 1970, è struggente. Solitamente i brani dedicati alle mamme sono amorevoli e invece questo suona come un atto di accusa (i genitori si separarono quando aveva due anni, affidandolo alla zia; poi la mamma morì in un incidente quando John era diciassettenne). “Mother, you had me But I never had you I wanted you You didn’t want me”: madre, tu mi avevi ma io non ti ho avuto mai, ti volevo, tu non volevi me.

Quando con Yōko Ono si rifugiò dal 1969 al 1971 nella tenuta di campagna di Tittenhurst Park nell’Inghilterra del Sud si concesse il buen retiro da stampa, fan, chiacchiere. E lì nello studio casalingo incise la sua canzone più immortale e universale, Imagine, un inno di speranza e pace, il manifesto del suo attivismo politico ma anche la summa di quel costante anelito di connessione umana, che conviveva in lui con la voglia di isolarsi e la rabbia.

John Lennon
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John Lennon prima dei Beatles, 1959 circa

Poche settimane prima della sua morte era uscito il suo nuovo album Double Fantasy, che interrompeva il ritiro dalla musica intrapreso nel 1975, quando decise di dedicarsi completamente al figlio Sean appena nato, da casalingo schivo che demandava i suoi affari a Yōko Ono.
La sera in cui venne ucciso, quell’8 dicembre 1980, quando stava rincasando al Dakota Building di New York, alla moglie che gli chiedeva se volesse andar fuori a cena aveva risposto: «No, andiamo a casa subito, perché voglio vedere Sean prima che si addormenti». Le sue ultime parole.
In questi scatti cerchiamo di vedere il lato più privato e intimo di John Lennon, lontano dai palchi.