Paul McCartney, 80 anni da genio non maledetto
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Paul McCartney, 80 anni da genio non maledetto

di Digital Team

Vita senza scandali e dallo stile sobrio, da uomo qualunque, è uno dei più grandi compositori di sempre. Con i Beatles e senza. Ed ora è di nuovo in tour

Paul McCartney non sapeva e non sa leggere e scrivere la musica in modo accademico e non saprebbe riconoscere la partitura di Yesterday o Let it be, né mai ha avuto una vita di scandali e da artista maledetto, eppure, nel suo stile da uomo qualunque e sobrio, è uno dei più grandi compositori di sempre. Il genio che insieme a John Lennon, più di George Harrison e Ringo Starr, ha reso i Beatles leggenda.
Il 18 giugno Paul McCartney festeggia 80 anni, ancora sul palco, nel pieno del tour Got back. È tornato.

Da Allerton al mito dei Beatles

Il nome di Paul McCartney è indissolubilmente legato ai Beatles, la band inglese che ha rivoluzionato la storia della musica. Eppure a ventotto anni Paul McCartney aveva già chiuso con loro. Il 9 aprile 1970, in occasione del lancio del suo primo album da solista, la storica intervista in cui annunciava pubblicamente che aveva lasciato il gruppo, notizia clamorosa che si rincorse in prime pagine di giornali. Le motivazioni dello scioglimento? «Differenze personali, differenze nella gestione degli affari, differenze musicali, ma soprattutto perché sto meglio con la mia famiglia», disse McCartney. «Temporanee o permanenti? Non lo so». Furono permanenti.
Allora aveva accanto la moglie Linda Eastman, che «gli diede la forza e il coraggio di riprendere a lavorare» dopo la rottura con i Beatles, e la primogenita Mary di neanche un anno. Per un beffardo gioco del destino anche Linda, come prima sua madre Mary, morì poi – nel 1998 – per  un cancro al seno.

Paul McCartney e John Lennon
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Paul McCartney e John Lennon con le loro chitarre sul palco di The Ed Sullivan Show negli studi televisivi della CBS a Manhattan, 1964

Paul McCartney e John Lennon sono stati il cuore dei Beatles, uniti dal quartiere Allerton di Liverpool, in cui vivevano entrambi, e dalla tragedia personale comune di aver perso la mamma da ragazzini, Paul quando aveva 14 anni, John da diciassettenne.
Sulle tracce dei Quarrymen, il gruppo che Lennon e alcuni amici di scuola avevano formato, con la spinta di Paul, nella primavera del 1960 nacquero i Beatles (dall’inglese “beetles”, coleotteri, e “beat”, battito). In appena dieci anni di musica insieme il quartetto di Liverpool è entrato nel mito con il suo stile musicale che è un mix di semplicità e formalità e con il loro look moderno ma non troppo, da bravi ragazzi, con giacche di taglio sartoriale, cravatta a stringa, pantaloni a sigaretta e stivaletti con tacco cubano.

Paul e John, John e Paul, Paul più composto, John più eccentrico, insieme hanno composto canzoni che sono diventate fenomeni musicali. «Abbiamo lavorato insieme esattamente 295 volte, e non siamo mai venuti via senza una canzone», ha raccontato McCartney.
Per definire la portata della loro eredità, basti pensare che il grande storico francese Jacques Le Goff ha inserito l’opera omnia dei Beatles tra i tredici documenti/monumenti del XX secolo, unico caso musicale in lista.

I Beatles
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I Beatles negli studi televisi della BBC a Londra prima dell’inizio del loro tour mondiale, 17 giugno 1966. Da sinistra: Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, John Lennon

Nella poetica di Paul McCartney ricorre spesso una nostalgia che nasce dal lutto dell’infanzia, dalla perdita della madre in fondo mai superata, come ha ammesso recentemente.
L’iconica Yesterday, che si chiede “Why she had to go?” (“Perché è dovuta andare?”), non è dedicata a un amore finito ma alla mamma. E Let it be, la canzone che dà il nome all’omonimo album che chiude la storia dei Beatles? Quel “Mother Mary comes to me” (“Madre Mary vieni da me”) non invoca la Vergine Maria ma la mamma Mary.

Ancora successi da solo e con i Wings

Anche se le hit più memorabili sono tutte riconducibili al favoloso decennio con i Fab Four, anche dopo i Beatles Paul McCartney ha continuato a comporre, suonare e incidere successi.

Fondati nel 1971 da McCartney, la moglie Linda e Denny Laine, i Wings furono una sorta di espressione di Paul. Altri dieci anni di band: come in una sorta di refrain personale, infatti, nel 1981 il gruppo si sciolse. All’origine della rottura ci fu in maniera indiretta la morte di John Lennon, assassinato da uno squilibrato l’8 dicembre 1980. McCartney, temendo di venir ammazzato anche lui, per un po’ non volle tenere concerti. Nacque così un disaccordo con Laine che portò allo scioglimento dei Wings. Durarono comunque quanto basta per fare la storia della musica: Mull of Kintyre del 1977, ispirata alla tradizione folk scozzese, divenne il primo singolo a vendere più di 2 milioni di copie in Gran Bretagna e il più venduto di tutti i tempi fino al 1984 (superando tra l’altro She loves you proprio dei Beatles).

Paul McCartney
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Paul McCartney

Toccò aspettare il 1989, però, per il primo tour mondiale di Paul McCartney dopo la morte di Lennon, The Paul McCartney World Tour. Sebbene promuovesse il suo ventunesimo album da solista, Flowers in the Dirt, eseguì anche alcune delle più celebri canzoni dei Beatles per la prima volta dopo la rottura.

Da quando ha scritto la sua prima canzone all’età di 14 anni, I lost my little girl per la mamma morta, sino ad oggi Paul McCartney grazie alla sua vorace curiosità ha esplorato i terreni musicali più vari, dall’elettronica alla classica, dal pop rock alla trance music, con una carriera prolifica, capolavori, collaborazioni con numerosi artisti di fama mondiale.
Baronetto di sua Maestà, tra i più ricchi del reame, sir McCartney ha ricevuto ben 18 Grammy. Il suo album più recente, McCartney III, è stato al numero uno nelle classifiche ufficiali del Regno Unito e al primo posto della Billboard Top Album Sales Chart negli Stati Uniti al momento della pubblicazione nel dicembre 2020.

McCartney è anche uno dei più grandi editori indipendenti, con un catalogo di oltre 25.000 titoli, tra canzoni e musical: con la sua MPL Communications possiede ad esempio i diritti di Grease e A chorus line, i canzonieri di Buddy Holly o Bessie Smith o Carl Perkins, oltre al patrimonio musicale dei Beatles, dei Wings e il suo da solista.

Paul McCartney
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Paul McCartney si esibisce a Londra a The O2 Arena, 16 dicembre 2018

Paul McCartney, Got back

Paul McCartney ha aperto il suo Got Back Tour in Nord America lo scorso 28 aprile alla Spokane Arena dell’omonima città nello Stato di Washington, duettando virtualmente con John Lennon, comparso nello schermo alle spalle del musicista. È la prima volta che il cantante inglese torna ad esibirsi dal 2019, interrotto dalla pandemia. «Abbiamo detto che saremmo tornati e siamo tornati» ha detto al pubblico.

Per chi voglia tuffarsi nel suo mondo, su Disney+ c’è la docuserie musicale in sei episodi McCartney 3, 2, 1 in cui l’ex Beatle si racconta al produttore Rick Rubin. In occasione dei suoi 80 anni, inoltre, è appena uscito il libro La grande storia di Paul McCartney (Hoepli Editore).

“Let it be. There will be an answer, let it be”. Lascia che sia, ci sarà una risposta, lascia che sia.