Cinque fotografi dialogano con cinque artisti giapponesi

Pursuing The Sublime in mostra alla Laurence Miller Gallery di New York fino al 25 giugno. Cinque fotografi contemporanei in relazione a cinque artisti, incisori giapponesi del diciannovesimo secolo.

La mostra mette in evidenza temi condivisi dall’arte e dalla filosofia nelle diverse culture, tra questi un forte senso di astrazione.

Comune a tutte le opere in mostra è la ricerca del sublime, che spesso si manifesta attraverso la presenza del paesaggio. Le persone camminano lungo sentieri e attraversano ponti, intraprendono il loro viaggio nella natura.

La fotografia scattata in India da Luca Campigotto ci coinvolge immediatamente e il soggetto sembra immergersi in una natura che inghiotte. La stampa di Shotei Hokuju, Veduta di Ochanomizu, raffigura un corteo di gente che cammina lungo un fiume con il Monte Fuji in lontananza, immagine che dialoga con quella di Peter Bialobrzeski, tratta dalla sua serie Heimat. Qui gli autori rappresentano la grandezza della natura che si manifesta diventato soggetto-oggetto della rappresentazione stessa.

Quasi tutte le stampe giapponesi raccontano una vasta gamma di paesaggi, in cui l’elemento umano è sempre presente, disegnato oppure semplicemente comunicato dalla visione dell'artista che incornicia la composizione. In queste immagini, il rapporto tra uomoe natura varia in modo significativo.

In Hiroshige, per esempio, ne Lo Stagno Chiyoga in Meguro, tre donne passeggiano tranquillamente sotto i fiori di ciliegio in una composizione che parla della serenità esistente tra l'uomo e la natura. Serenità che nello scatto di Ray K. Metzker, Maine, diventa immersione totalizzante, identificazione con la natura, Sublime.