La selezione degli appuntamenti d’arte in Italia

Maggio, tempo di attività all'aperto. Anche nell'arte. Saranno tante le iniziative che includeranno street art e opere site-specific, creando un'interconnessione creativa tra spazi pubblici e arte contemporanea. Ma soprattutto sarà un mese all'insegna della multidisciplinarietà, con una serie di mostre che uniranno fotografia, scultura e filmati in un'esplorazione dei diversi strumenti dell’espressione artistica (e critica sociale). Ecco le 5 mostre più interessanti del mese.

Basquiat x Lee Jaffe. Prima della Factory di Andy Warhol, prima dell'incontro con Madonna e prima dell'amicizia con Keith Haring: chi era Jean-Michel Basquiat? A rispondere sono gli scatti di Lee Jaffe, figura poliedrica del mondo dell'arte e musicista (suonò con Bob Marley nella band The Wailers), che conobbe Basquiat agli albori della carriera nei primi anni '80, seguendolo (e fotografandolo) durante alcuni viaggi in giro per il mondo. Uno sguardo intimo sullo street artist, che ne mostra un volto inedito, in 13 scatti. Bologna, ONO Arte Contemporanea, dal 5 maggio all'11 giugno 2016.

Max Papeschi - The Leader is Present. Un parco giochi grottesco, che racconta le atrocità del regime nordcoreano attraverso l’ossimoro visivo. È il progetto itinerante “Welcome to Korea”, che porterà la provocazione dell’artista Max Papeschi in diverse città sia italiane che estere: dopo Milano arriverà a Como, Sestri Levante, Desenzano del Garda, Torino, Favara e Palermo, per poi terminare a Parigi e San Francisco. A Milano, all’installazione presentata il 21 e 22 aprile segue la mostra “The Leader is Present”, nella quale Papeschi riprende ironicamente le opere più famose di Andy Warhol, Damien Hirst e Marina Abramovic mettendo al centro il Leader Nordcoreano, come se gli artisti decidessero di celebrarlo. Milano, Silbernagl Undergallery, fino al 22 maggio.

William Kentridge - Triumphs and Laments: a project for Rome. Un rapporto intenso quello tra William Kentridge e Roma - “città cupa e geniale”, come definita dall'artista - che culmina in “Triumphs and Laments”, progetto che unisce un'opera di street art creata appositamente per i muraglioni del Tevere a un'esposizione al MACRO. In quella “Piazza Tevere” diventata il più grande spazio pubblico dedicato all'arte contemporanea della città, Kentridge ripercorre la storia di Roma rievocando alcune delle figure e dei momenti che ne hanno segnato l'immaginario collettivo, da l’Arcangelo Michele di Castel Sant’Angelo fino al bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi e l'omicidio di Pier Paolo Pasolini. In mostra al MACRO, più di 80 opere tra bozzetti a carboncino delle figure ideate per il graffito, oltre a disegni a inchiostro e pastelli. Roma, MACRO, fino al 2 ottobre 2016.

Roman Signer. Films and Installations. Fu l'ideatore di un nuovo concetto di scultura in movimento, che combina azione e installazione. Nei suoi filmati, Roman Signer mette in scena grandi e piccole esplosioni di oggetti comuni, rendendole un'esperienza coinvolgente, quasi estetica. Ad ospitare la prima retrospettiva in Italia è il MAN di Nuoro, che grazie alla collaborazione con il Chronos Art Center di Shangai metterà in mostra l'intera produzione di filmati in Super 8 creati tra il 1975 e il 1989, oltre a tre opere realizzate appositamente da Signer per l'esposizione. Un'occasione unica per avere una visione a 360° dell'arte “esplosiva” di uno degli artisti più sperimentatori di sempre. Nuoro, MAN, fino al 3 luglio 2016.

Kienholz – Five Car Stud. Era la fine degli anni '60 quando Kienholz scuoteva il perbenismo americano con 'Five Car Stud', rappresentazione tridimensionale di un'aggressione razziale. Cinque uomini bianchi mascherati immobilizzano un uomo di colore, in una messa in scena a tinte horror del “peso di essere americano”, come lo definì lo stesso artista. Rimasta nelle mani di un collezionista giapponese per quarant'anni, l'opera torna a essere visibile per la prima volta in Italia, insieme a 26 opere tra disegni, sculture, assemblage e tableau creati dall'artista tra il 1959 e il 1994, anche insieme alla moglie Nancy Reddin. Milano, Fondazione Prada, dal 19 maggio al 31 dicembre 2016.