Beatles, Abba e il Boss: le loro storie in tre libri-evento

Ci sono storie che quando si raccontano hanno il potere di aprire mondi meravigliosi. E quando quei mondi sono legati alla musica, l’effetto è travolgente. Come in questi tre libri, in uscita.

 – The Boss. Obama confessò di essersi candidato al Senato quando realizzò che non sarebbe mai diventato Bruce Springsteen. Sfogliando le bellissime illustrazioni contenute nel volume Album per Album di Ryan White edito da Rizzoli (288 pagine, 35 euro), si capisce la ragione della grande devozione non soltanto del Presidente americano ma in fondo di tutti coloro che amano la buona, vera musica verso il cantante nato a Long Branch nel settembre di 65 anni fa. Autore ma soprattutto fan, White ha scelto di ripercorrere il viaggio musicale del Boss partendo dai locali di provincia nel New Jersey più profondo dove il rocker si è formato, chiamando a testimoni, come in un processo che ne autentichi l’assoluta grandezza, amici, colleghi, artisti dell’”operaio” Springsteen, che pubblicò il primo album, Greetings from Asbury Park, N.J. nel ’73. Il successo arrivò nel ’75 con Born to Run, la consacrazione planetaria fu sancita da Born in the U.S.A. nel 1984. Il volume di Rizzoli mostra Bruce appena ventenne: aveva un volto così espressivo che avrebbe potuto intraprendere la carriera di attore. E poi lo si ritrova qualche anno più tardi insieme a Sting e sul palco con gli amici fraterni della E Street Band. Magnetico e atletico, irresistibile. Dal vivo, come in questo libro fotografico.

– Abba. A volte si vestivano con abiti color rosa confetto. In certe esibizioni televisive sembravano personaggi di fiabe nordiche. Del resto gli Abba erano svedesi, anche se sembravano californiani. Ingmarie Halling, storica costumista del gruppo, traccia un racconto intimo e accorato di questo quartetto di “elfi” della musica che col loro candore, conquistò la scena mondiale della musica negli anni 70 vendendo 380 milioni di dischi. Abba, pubblicato da 24 Ore Cultura (80 pagine, 150 illustrazioni, 35 euro) ci fa conoscere da vicino Agnetha, Björn, Benny e Anni Frid, i loro caratteri, passioni, vizi, amori. Questo volume tributo è arricchito dai testi delle hit più celebri ma soprattutto da disegni, lettere private, immagini dei primi poster vintage. E poi ci sono scatti inediti delle tournée in giro per il mondo.

– Fab Four. A questo show letterario iconografico non potevano certo dare forfait i Fab Four di Liverpool. Jean-Michel Guesdon e Philippe Margotin per la prefazione del loro I Beatles, Tutti Le Canzoni (Rizzoli, 672 pagine, 49.90 euro) si sono avvalsi niente meno che di Patti Smith.  L’irriverente interprete di Horses dà un’interpretazione illuminante del genio creativo di John, Paul, George e Ringo. Da Love Me Do a Let It Be, le 211 canzoni dei Beatles vengono scientificamente “radiografate”. La diagnosi ovviamente è nota, eppure non ci si stanca mai, nemmeno si esaurisce l’effetto meraviglia per quest’ avventura musicale che anche oggi non vuole sapere di giungere al capolinea.