Al via al Macro la manifestazione internazionale dedicata alle performance audio video

Live Cinema Festival è una rassegna unica nel suo genere. Perché propone performance audio video rigorosamente dal vivo, ma anche un’indagine sulla tecnica del live cinema, che amplia i parametri del cinema narrativo abbattendo le frontiere tra mezzo e contenuto, manipolando le immagini e utilizzando tecniche diverse per creare un nuovo immaginario.

L’idea è ambiziosa, ma per Francis Ford Coppola, per esempio, è un modo per esplorare nuove potenzialità del cinema estemporaneo e senza filtri, mentre per Peter Greenaway diventa uno strumento artistico, come ha sperimentato nel suo Tulse Luper VJ Tour calandosi nei panni di un VJ che seleziona loop di film.

Tutto questo succede al Macro di Roma, in tre giorni all’insegna del futuro o per lo meno tesi a riflettere l’epoca attuale, così governata dalla tecnologia. 14 artisti di otto nazioni diverse presenteranno i propri lavori, selezionati come i più innovativi nell’ambito dello spettacolo audio-video dal direttore artistico Claudio Guarrieri e volte a mostrare diversi modi di declinare il Live Cinema: dall’analogico dei proiettori 16mm fino alle sperimentazioni in digitale. Ecco cosa non perdere.

– Ash Koosha. Per la prima volta a Roma, l’artista iraniano di casa a Londra che racconta la sua capacità sinestetica: quando compone musica, visualizza i suoni come forme geometriche che poi riproduce sul piano visivo per il pubblico. Addirittura in occasione del suo ultimo album I aka I Koosha ha invitato gli ascoltatori a indossare un visore di realtà virtuale per immergersi completamente nel suo mondo di suoni e visioni. Corteggiato dal Guardian e da Pitchfork, che hanno fatto a gara per intervistarlo, è stato una delle prime vittime del muslim ban, che gli ha imposto di cancellare le date del suo tour americano. La sua reazione a questo divieto però è passata dalla rete: ha messo in piedi un grande show in realtà virtuale, trasmesso in streaming. (21 settembre).

– Klaus Obermaier. Fra i padri dell’arte multimediale, il regista, coreografo e compositore austriaco presenta Faceless, una riflessione sul volto umano e sulla possibilità di renderlo anonimo in una società sempre più sorvegliata. Per farlo, Obermaier scompone e ricompone il proprio volto, alternandolo a quello del presidente Donald Trump ripreso durante il suo discorso inaugurale. (24 settembre).

– Kanaka e Don’t Eat Group. Il primo è il nome di un collettivo internazionale che, in Deception, esplora infiniti universi con un sistema sonoro in 3D; i secondi, in arrivo dall’Ungheria, proprongono Dissection, ovvero la loro idea di live cinema come incontro tra teatro, riprese digitali in tempo reale e improvvisazione musicale.

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Live Cinema Festival 2017

Macro, Roma, 21-24 settembre. Il programma completo qui