Martin Parr e Toilet Paper: incontro a sorpresa

Martin Parr e Toilet Paper: incontro a sorpresa

di Alessia Delisi

Dalle molte affinità tra il fotografo britannico Martin Parr e il magazine Toilet Paper nasce una mostra inquietante e buffa. In dialogo con i giardini di Villa Medici a Roma

VillaToilet MartinMedici PaperParr è il titolo bizzarro (e un po’ surrealista) scelto per l’esposizione che dal 2 luglio al 31 ottobre porta Martin Parr e Toilet Paper negli spazi esterni della rinascimentale Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma. Sia il primo che il secondo non hanno bisogno di troppe presentazioni: Parr è un fotografo inglese a metà fra l’arte e il reportage (è membro dell’agenzia Magnum dal ’94 e per quattro anni, dal 2013 al 2017, ne è stato anche il presidente); Toilet Paper invece è un magazine di sole immagini fondato nel 2010 da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Il loro incontro avviene nel 2018, quando insieme pubblicano ToiletMartin PaperParr, edizione speciale della rivista confluita due anni dopo nell’omonimo volume edito da Damiani.

«Puoi tenermi gli occhiali», dice Cattelan rivolgendosi a Parr. «Mi metto anche i tuoi», gli risponde lui, sovrapponendo le lenti. E subito (tra le risate di Cattelan): «ora vedo la tua visione! Vedo come un Cattelan! Vedo tutto strano… la vita sembra più strana…». È nata grosso modo così, come un divertente botta e risposta, la collaborazione tra due immaginari apparentemente distanti. Da un lato infatti c’è lo sguardo ironico, antropologico quasi, di Parr sul sistema di classe britannico – dalla working class al jet set – e sui miseri rituali della società dei consumi. Dall’altro c’è il massimalismo del duo Cattelan-Ferrari e la sua attitudine a presentare situazioni spiazzanti, raffigurando il lato sexy e repellente del quotidiano. Eppure, in qualche modo, il loro si rivela un matrimonio azzeccato.


Chi ha sfogliato il libro ricorda gli abbinamenti insoliti – spaghetti e fagioli, dentifricio tricolore e sandali arcobaleno, collarino ecclesiastico e vernice bianca su capelli, pezzi di carne attorno a uno scheletro e corpi seminudi su una spiaggia affollata – ma anche i colori saturi e una certa propensione a catturare dettagli più che figure intere. «Se Martin non esistesse dovremmo inventarlo», racconta Cattelan. «Trovare Martin è stato come trovare un’altra parte di noi stessi: abbiamo sempre avuto la sensazione di essere gemelli divisi alla nascita». Così i due hanno chiesto a Parr di dialogare con l’estetica del magazine, rispondendo a ciascuna immagine con uno scatto proveniente dal suo immenso archivio.

La mostra VillaToilet MartinMedici PaperParr si presenta sotto forma di installazione, con 40 di queste fotografie (dal piccolo formato alle stampe maxi) che occupano una parte dei giardini rinascimentali di Villa Medici e suggeriscono accostamenti inediti grazie a un allestimento curato dagli architetti Alice Grégoire e Clément Périssé. La scelta della location – il parco di un palazzo del XVI secolo sulla collina del Pincio, a Roma – rinnova il gioco di contrasti. Come ha spiegato Cattelan: «ToiletMartin PaperParr è una confraternita molto irregolare: sai quando inizi e l’unico modo per sapere che hai finito è perché devi pulirti le mani, che sono così sporche che non sai dove sono state».