Due eventi segnano il ritorno di Maurizio Cattelan come artista, mentre arriva nelle sale il documentario a lui dedicato

Maurizio Cattelan ha già esaurito i giorni della pensione. Dopo il ritiro precoce dalle scene (che poi tanto “ritiro” in fondo non è stato) arriva la notizia del grande ritorno. Sì perché non si tratta del suo chiassoso impegno collaterale, questa volta, l’ormai ben noto progetto editoriale ToiletPaper, e nemmeno una delle curatele (di pubblicazioni, di mostre) con cui si è dilettato in questo periodo. Torna a fare l’artista.

Torna dove l’abbiamo lasciato: sul luogo del delitto, sul podio dell’addio, quel Guggenheim Museum che nel 2011 ne ha celebrato la dipartita con una monumentale, gloriosa installazione. Ora torna e lo fa nella maniera che ama di più: infilandosi negli anfratti per sorprendere con la sorpresa. La gallina dalle uova d’oro ha prodotto per l’occasione un water in oro 18 carati che verrà installato nei bagni pubblici del museo costruito da Frank Lloyd Wright sulla Fifth Avenue. Un water che funziona, non un ready made di duchampiana memoria. Siamo in piena campagna elettorale negli Stati Uniti e il sanitario in questione si chiama America (traendo ispirazione da Amerika di Kafka). Intanto, qualcuno ha anche detto che si rinnova così l’epopea della “merda d’artista”, che invece è un caposaldo della storia dell’arte made in Italy.

In tempo per lo svelamento dell’opera al Guggenheim, che avverrà a maggio, sarà finalmente licenziato il documentario di Maura Axelrod sull’artista italiano, che fu annunciato con largo anticipo. E s’intitola, decisione programmatica o ironia della sorte, Be right back.

Non è tutto. A dimostrazione che non si tratti di una boutade, ma di un ritorno a tutti gli effetti, il nome di Maurizio Cattelan appariva pure nella lista, resa nota pochi giorni fa, degli artisti partecipanti a Manifesta (a Zurigo, a partire dall’11 giugno). Anche qui si viaggia sul filo del politicamente scorretto: al posto di Gesù sarà una carrozzina per disabili a camminare sull’acqua.

Aspettando di vedere per credere.