Not quiet on the eastern front. Il Giappone è protagonista

Not quiet on the eastern front. Il Giappone è protagonista

di Paolo Lavezzari

Libri e mostre fanno oggi il punto sulla cultura giapponese. Dai manga alla cucina, passando per storie di fantasmi, paraventi e una Tokyo sconosciuta ai più


I libri, per cominciare. Gli autori nipponici sono tradotti in Italia da tempo, e sempre con successo; basta ricordare, ormai decenni fa, il boom di critica e di pubblico che fecero i libri minimal dell’allora giovanissima Banana Yoshimoto, tuttora sulla cresta dell’onda. E poi, per dire un altro notissimo, Haruki Murakami che da Norwegian Wood in poi, in Italia, ha sempre fatto centro. Se volete sperimentare un autore più giovane, allora provate Satoshi Yagisawa, che, con la leggerezza già provata ne I miei giorni alla libreria Morisaki (2022 Feltrinelli), torna a raccontare in Una sera tra amici a Jinbōchō (2023 Feltrinelli) i personaggi che ruotano intorno al mondo di un minuscolo quartiere di Tokyo, esclusivamente di librerie


Da Tokyo Chic, © Andrea Fazzari

 Una Tokyo molto glamour quanto poco nota ai più è quella che la fotografa e autrice Andrea Fazzari (che conosce la città meglio delle sue tasche) ci fa conoscere pubblicando Tokyo Chic, edito da Assouline con il consueto sfarzo. «Tokyo – e il Giappone in generale – è il luogo dove apprezzare i dettagli più piccoli e sottili, e dove perseguire le gioie dell’estetismo come parte di una vita significativa», spiega la fotografa che alla metropoli nipponica ha già dedicato alcuni volumi. Tokyo Chic celebra la bellezza di tutto ciò che la città ha da offrire, spaziando dall’architettura alla gastronomia. Con fotografie inedite, si accede a luoghi raramente accessibili al pubblico, come lo Tsunamachi Mitsui Club e poi santuari, palazzi, giardini e templi centenari.


Dedicati ai lettori più giovani che, probabilmente, ben rodati con manga e anime, sono più esperti di Giappone dei loro genitori, ecco due volumi editi da L’Ippocampo, in cui protagonisti sono fantasmi e antiche donne samurai. Storie di fantasmi del Giappone prende le mosse da una raccolta di storie ‘gotiche’ tradizionali giapponesi, trascritte dallo scrittore irlandese Lafcadio Hearn, che all’inizio del Novecento, fu uno dei primi occidentali a ottenere la cittadinanza giapponese. A illustrare il volume ci ha pensato Benjamin Lacombe le cui tavole accompagnano anche Storie di donne samurai di Sébastien Perez. Chi lo sapeva che c’era anche un versante femminile dei celebri guerrieri? Ebbene, eccovi serviti: formidabili combattenti, donne devote pronte a ogni sacrificio, condottiere implacabili – un parterre di assoluto rispetto.


Yayoi Kusama, Infinity Mirror Room

Itadakimasu. Piccole Storie Nascoste nella Cucina degli Anime è una mostra curiosa che parla di cibo, manga e anime, a Palazzo della Meridiana,  Genova, fino al 28/1/24. Il ramen, gli onigiri, i bentō, insomma tutta la cucina giapponese che ha conquistato anche gli italiani,  e che è anche spesso protagonista dei fumetti e dei cartoni animati viene esplorata e raccontata attraverso riproduzioni fedelissime dei vari piatti, nonché da pannelli video che mostrano, in forma di tutorial, come preparare queste famose ricette. Non si esce con la pancia piena, ma nemmeno a mani vuote: in omaggio c’è un piccolo ricettario sulla cucina degli anime con le creazioni culinarie, spiegate passo passo, ideate dal curatore della mostra.

A proposito di mostre, cresce l’attesa per il super evento a Bergamo, Infinito presente, di cui sarà protagonista la signora dei pois (o polka dots) ultra novantenne e semopre sull’onda Yayoi Kusama. L’esposizione, in programma dal 17 novembre 2023 al 24 marzo 2024 a Palazzo della Ragione a Bergamo, nell’ambito delle iniziative di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura, presenta, per la prima volta in Italia, Fireflies on the Water, una delle Infinity Mirror Room più celebri dell’artista giapponese, proveniente dalla collezione permanente del Whitney Museum of American Art di New York: un gioco di specchi, acqua e luci che crea un’esperienza immersiva emozionante. Pare che le prenotazioni fiocchino (perché si può accedere uno alla volta), quindi affrettarsi a mettersi in lista.


Screen
Giappone – Periodo Edo (1615-1868), XVIII secolo
Gouache e oro su foglia d’argento su carta; retro con seta dipinta su carta; struttura in legno e finiture laccate in nero,
FENIX Collection

Intanto, alla Fondazione Prada di Milano, prosegue fino al 22/2/24 Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries. Il tema è insolito: cosa sono i paraventi? «Pittura o scultura? Arte o complemento d’arredo? Elemento utilitaristico oppure ornamentale? Decorativo, funzionale, architettonico o teatrale?» si è chiesto il curatore Nicholas Cullinan. La risposta viene ripercorrendo le reciproche contaminazioni fra Oriente e Occidente, il mix di forme e funzioni, i valori progettuali e metaforici. Tra gli oltre 70 paraventi (storici e anche contemporanei), spiccano numerosi di fattura giapponese: scene di battaglie, vedute di paesaggi…c’è di che rimanere incantati. Per gli appassionati di storia, ancora a Genova, è visitabile fino al 14/1/24 Chiossone e il suo Giappone, al Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone che per chi non lo sapesse è il più importante museo d’arte giapponese in Italia – 15 mila pezzi non sono davvero un’inezia. Artista, incisore e poi collezionista, Chiossone (1833-1898) per la sua abilità fu chiamato a lavorare per l’Impero giapponese, da cui non tornò più. Per dire, le prime banconote nipponiche le incise lui.