Olimpiadi di Tokyo : Jacobs e Tamberi, due ori da leggenda
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Olimpiadi di Tokyo : Jacobs e Tamberi, due ori da leggenda

di Andrea Giordano

Gianmarco Tamberi, nel salto in alto, e poi Marcell Jacobs, firmano una giornata storica per lo sport italiano, vincendo entrambi la medaglia d’oro

Nessun miraggio, il traguardo è tutto vero: segnatevi la data, 1 agosto 2021, ce ne ricorderemo per generazioni.

Lo sfondo, le Olimpiadi di Tokyo 2020, ed i protagonisti del film perfetto (con annesso finale) Gianmarco Tamberi, ‘Gimbo’ per tutti, e Lamont Marcell Jacobs, che in pochi minuti, da speranze, vincono la storia dell’atletica, e la realizzano davvero, arrivando dove nessuno era mai arrivato prima, dove nessuno, nel migliore dei sogni poteva immaginare, riscrivendo oggi una delle pagine più importanti e solenni dello sport. Il capitano della squadra azzurra d’atletica da una parte, il predestinato della velocità, dall’altra: nella magica serata nipponica firmano l’impresa, conquistando, il primo, la medaglia d’oro (ex aequo col qatariota Barshim) nel salto in alto, misura 2 metri e 37 (a 41 anni dall’unico alloro, quello, però, di Sara Simeoni a Mosca 1980) e poi, il secondo, l’incredibile finale dei 100 metri piani, timbrando il tempo di 9’80, nuovo record europeo (ed italiano ovviamente). Volano e sfrecciano, roba da lustrarsi gli occhi e per cui commuoversi all’infinito.

Due storie intrise di passioni, sacrifici, infortuni, come quella di Tamberi, 29 anni, che nel 2016 si fermò ai box, poco prima di partecipare alle Olimpiadi di Rio, ed aspettare ben cinque anni, o come quella di Jacobs, 26 anni, padre americano, nato in Texas, ma trasferitosi a Desenzano sul Garda con la madre, per poi costruirsi carriera e vita, insieme alla compagna e i tre figli. Lui, quest’ultimo, capace di sbriciolare il record italiano di Filippo Tortu, al Meeting di Savona, era lo scorso maggio, per sancire due mesi e mezzo dopo, un nuovo capitolo della velocità su pista e succedere a Re Usain Bolt. Ragazzi semplici, che si fanno leggenda concreta, stupiscono il mondo e insegnano a non mollare mai.

«Era il sogno di bambino, ha raccontato Jacobs, non avevo nulla da perdere, sono partito come non mai, ci metterò una settimana a capire. Ho visto Tamberi vincere, questo mi ha gasato, e mi sono detto perché io non posso fare una cosa del genere. Ed è successo.»

Ecco in esclusiva l’intervista a Marcell Jacobs

Ecco in esclusiva l’intervista a Gianmarco Tamberi