Uno spazio fisico per condividere la lettura

OPEN è uno spazio di 1000 mq, dove consultare e acquistare titoli in carta e app, consigliati da un libraio digitale (che è poi sempre una persona fisica); sederti al communal table di oltre 20 metri per leggere o scrivere al PC; prendere in prestito un tablet, scegliere una crostata, un panino o un aperitivo al banco-bar gestito da Ottimo Massimo; o infine lavorare nei 400 mq dedicati al co-working, affittando la tua sedia, un armadietto ma anche la sala riunioni. È la prima libreria digitale di Milano. E da quando ha inaugurato, sotto la pioggia e senza vetrine su strada, creando una coda di oltre 1000 persone, OPEN , agli originari 14 soci (di cui 4 fondatori) ne ha già aggiunti cinque.

«Un luogo vivo – spiega Giorgio Fipaldini, uno dei fondatori, a una settimana dall’apertura – che potrei riassumere come corale, home feeling, antropocentrico (dove carta e digitale sono complementari) e dominato dall’empower, perché qui mi sento autorizzato  a “fare”  senza chiedere».

Ma non basta. Open seleziona i titoli secondo nuove categorie, vicine al web e al modo di pensare contemporaneo: dai 100 libri o app per partire il weekend a quelli per sentirsi felici. Detonatore dell’operazione l’incontro illuminato con Sergio Dogliani, inventore a Londra di IdeaStore   biblioteche viventi e funzionanti a più livelli, che qui a Milano ha preso forma grazie al design leggero di Lago: divani su piedi di cristallo, scaffali su ruote, pensili sospesi e tavoli in legno cavo.

OPEN è un contenitore di contenuti, che si contaminano e succhiano linfa gli uni dagli altri.

Chi dice che non usa più leggere, cambierà idea.

Testo: Mirta Oregna