Nuove prospettive sull’arte contemporanea. E la città di Milano

Affacciato su quelle trame di vetro e ferro che compongono una delle architetture più affascinanti di Milano, la cupola della Galleria Vittorio Emanuele, è nato un nuovo spazio dedicato alla fotografia contemporanea. Un luogo che si affaccia, per l’appunto, sulla produzione fotografica odierna rilevandone tendenze e giovani talenti. Un osservatorio, insomma. E da qui il nome.

Al quinto e sesto piano dell’edificio che ospita Prada Uomo e la pasticceria Marchesi, Fondazione Prada ha aperto Osservatorio, uno spazio espositivo di 800 mq che sarà megafono e vetrina dei linguaggi visivi contemporanei. A essere analizzate saranno le loro intersezioni con il presente, per una panoramica sempre aggiornata delle nuove modalità espressive della fotografia, in Europa e nel mondo.

La programmazione è stata inaugurata da Give me Yesterday, mostra collettiva a cura di Francesco Zanot che indaga la trasformazione del concetto di “diario” nell’era della condivisione digitale. La fotografia prende il posto della scrittura e del documentario diventando il mezzo prediletto per raccontare la quotidianità, gli stati d’animo, l’intimità.

In esposizione, le immagini 14 artisti internazionali, alcuni giovanissimi, che utilizzano il medium della fotografia per mettere in scena la propria vita. Una messa in scena cosciente dello sguardo di chi osserva, in uno stile tipico dei social network.

Ed è così che i diari delle serate tra amici di Ryan McGinley sono affiancati ai selfie in lacrime dell’artista olandese Melanie Bolanjo, mentre le analisi dei traumi familiari di Joanna Piotrowska convivono con le immagini surreali di Izumi Miyazaki, da scoprire scorrendo il suo blog su Tumblr.

La vita, in tutta la sua fragilità, non è mai stata così nuda davanti all’obiettivo.

Osservatorio Fondazione Prada, Galleria Vittorio Emanuele II

Give me Yesterday – fino al 12 marzo