A Settimo Milanese la mostra che ripercorre i 140 anni di una grande storia imprenditoriale impressa nel costume italiano.

Si va dal resoconto storico al mitico “the Cal”, in un percorso, scandito in sei sezioni, che passa in rassegna vicende e passioni dell’azienda Pirelli. Centoquarant’anni di storia in “Pirelli in 100 immagini. La bellezze, l’innovazione, la produzione” che cominciano con la nascita del primo stabilimento alla periferia di Milano – correva l’anno 1872 – che produceva cinghie, tubi, tessuti gommati, ovvero quelle “meraviglie in caucciù” che orgogliosamente guadagnano il palco dell’Esposizione Universale del 1906. I pneumatici arrivano più tardi, in tempo per l’Expo di Parigi del 1921. L’azienda si espande negli anni 50 su scala internazionale, espone a Torino al Salone dell’Automobile; lo stand lo ha disegnato Bob Noorda. Esce anche una rivista omonima, “Pirelli”, che ospita le immagini di Ugo Mulas come le illustrazioni del pittore Fulvio Bianconi e così via. Ma già nei primi decenni del Novecento è un futurista, Roowy, che disegna le campagne pubblicitarie per il marchio del caucciù, Bruno Munari firmerà le suole Coria, Max Huber imprimerà il suo segno sui pneumatici per gli scooter. Il rapporto con le arti diventa tradizione. E quando poi l’arte ha sposato la celebrazione della bellezza nel suo continuo evolversi è nato, nel 1964, il Calendario Pirelli. Interpreta il cambiamento socioculturale attraverso l’occhio dei più ispirati fotografi – Herb Ritts, Richard Avedon, Bruce Weber, Steve McCurry, Peter Beard – e attraverso le donne più desiderate del pianeta, o quelle che lo sarebbero diventate. Esposto anche uno splendido inedito di ‘fotografia industriale’ opera di Peter Lindbergh, anteprima assoluta di un progetto riservato al futuro.  Curata dalla Fondazione Pirelli, la mostra è allestita nella Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, luogo più innovativo del polo industriale. Sorse qui a metà del secolo scorso, venne ampliato negli anni ottanta, rivisitato in seguito da Renzo Piano che ne ha progettato “la spina” oltre che il paesaggio naturale da cui è circondato, in un abbraccio di 500 ciliegi. E poi, come racconta la sezione “Si va che è un incanto”, Pirelli corre. Entra nel mondo del Grand Prix nel 1925 e tra F1, Rally, Superbike e Motocross e non ha mai smesso. Sulla strada dell’innovazione.

Pirelli in 100 immagini. La bellezza, l’innovazione, la produzione. Biblioteca Archimede Settimo Torinese. Fino al 1 maggio 2017.