Una nuova opera insieme ai classici del maestro dell’arte povera in mostra nel maniero salentino

Michelangelo Pistoletto porta la sua arte povera nel Castello di Gallipoli. Il pittore e scultore, figura principale della pop art italiana ha curato personalmente questa esposizione che inizia con Il Terzo Paradiso, un’installazione intesa dal suo autore quale manifesto di una terza dimensione, in cui intelligenza umana, ambiente e natura trovano finalmente armonia. Opera non solo concettuale ma anche fortemente attuale: al centro Pistoletto ha posto un piccolo ulivo incastonato all’interno di un vecchio ceppo a simboleggiare la rinascita dal male moderno rappresentato dalla Xylella che ha colpito appunto le piantagioni salentine.

Tante sono le icone del maestro dell’arte povera presenti nel maniero di Gallipoli: Sedia e Pittore sono celebri per l’interazione con il visitatore che vi si riflette, rendendole vive. Molto apprezzata è anche l’installazione Love difference, concepita originariamente per la Biennale di Venezia del 2003, ovvero un tavolo che richiama la forma del Mar Mediterraneo, mentre le sedie provengono dai paesi che sono lambiti dalle sue acque: anche in questo caso è evidente la connotazione di contemporaneità e l’invito a riunirsi per trovare nuove forme di coabitazione. Questo del resto è quello che Pistoletto sostiene da sempre: il confronto per superare le ferite della società contemporanea usando l’arte comune alle diverse culture per avvicinarsi e anche riappacificarsi.

Particolarmente riuscito è l’incontro tra i materiali utilizzati nella sua carriera da Pistoletto e il castello pentagonale gallopolino con la sua pianta quadrata e i torrioni angolari, che gli Aragona abbellirono e contestaulmente resero quasi impossibile da espugnare. E proprio la piazza d’armi si rivela un sorprendente site-specific. 

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Michelangelo Pistoletto

Castello di Gallipoli sino al 27 settembre