
Le sculture di Rabarama vivono nel borgo di Pietrasanta
Nelle vie e piazze della cittadina del marmo bianco c’è un autentico museo open air
Le creature di Rabarama hanno 'occupato' Pietrasanta. Nel borgo del marmo bianco per antonomasia, tra le sue viuzze e nella piazza principale, queste sculture creano un museo open air di grande impatto visivo e ambientale. Abituato alle opere di Botero che qui ha fissato la sua dimora e officina, il paese versialiano è ora il palcoscenico anche dell'artista romana.
Sono figure imponenti e al tempo stesso ammantate di tenerezza, che nonostante le loro grandi dimensioni, appaiono come giovani adulti accortocciati su se stessi, quasi a voler suscitare in chi le guarda un sentimento di dolcezza: proprio la postura dei corpi raccolti quasi fossero nel grembo paterno contrubuisce a dare uno slancio ed elasticità a tutta l'opera.
Oltre alla piazza centrale, i lavori di Rabarama sono stati collocati anche in punti apparentemente più anonimi (svincoli stradali, parcheggi), luoghi trafficati proprio perchè all'interno di uno spazio meno classico e decisamente più grigio, il bianco delle sculture si esalta e nobilita lo spazio.
Paola Epifani, questo il nome vero di Rabarama, 59 anni, ha scelto di chiamarle Immortale, Il Grembo e Raccolto queste figure realizzate in marmo, bronzo e pietra, col Bianco di Carrara quale materiale più notile e rappresentativo di queste terre ove Michelangelo veniva a fare incetta della materia he avrebbe poi trasformato in immortale capolavoro.
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Rabarama, Pietrasanta
Sino al 30 ottobre